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Delimobil fa retromarcia: la quotazione a Wall Street può aspettare

MILANO – La quotazione di Delimobil a Wall Street non si farà, almeno per ora. La società russa del car sharing, fondata dall’imprenditore partenopeo Vincenzo Trani, è balzata alle cronache – più politiche che finanziarie – di questi giorni per il suo consigliere eccellente, l’ex premier e leader di Italia Viva, Matteo Renzi.

Il senatore toscano, come raccontato da Repubblica si è recato in visita negli States proprio per lanciare la società di cui è membro del cda. Ma tornerà senza avere portato fortuna alla holding operativa tra Mosca, San Pietroburgo e Kazan: lo sbarco agli scambi attraverso Ipo – Initial public offering, il processo di quotazione all’americana – è rinviato.

Renzi fa l’americano. “Qui chi investe è stimato, in Italia lo attaccano”

“Nonostante l’elevato interesse raccolto tra importanti investitori, la società ha deciso di non procedere all’offerta a causa delle condizioni del mercato”, viene spiegato in una nota. Nelle ultime settimane le Borse a stelle e strisce hanno continuato ad aggiornare i massimi storici.

Già ieri, sull’operazione si era addensato qualche dubbio. “E’ importante fare le scelte giuste”, ha precisato ieri Trani, a New York. “Quando è la data della quotazione? La data non la dichiaro, la comunico – ha spiegato l’imprenditore, nell’intervento al Gruppo Esponenti Italiani in un salone del Racquet & Tennis Club di Park Avenue, Manhattan, al quale ha partecipato anche Renzi – solo quando sono sicuro, ho la matematica certezza, che il titolo una volta sul listino va su. Ora stiamo cercando ulteriori investitori per aggiungere un’ulteriore crescita. Anzi, siccome i miei soldi rimangono dentro io sono molto attento a che la crescita continui. Ecco perché non ho una data da dare”.

Secondo l’agenzia russa Interfax, Delimobil potrebbe tornare a considerare la quotazione a inizio del prossimo anno. Il mese scorso la società aveva indicato di volere raccogliere dall’Ipo almeno 240 milioni di dollari sulla base di una valorizzazione di oltre 900 milioni.

Renzi ha respinto le critiche sul suo impegno nella società dell’amico Trani: “E’ un periodo – ha esordito – in cui ci sono molti attacchi. C’è un’etica costante in Italia. Se uno con l’età di Vincenzo chiede il reddito di cittadinanza, va tutto bene. Se va all’estero, fa un’azienda, dà lavoro a 3.500 persone e decide di quotarsi a Wall Street, ci sono polemiche”.



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