Di nuovo una “mela marcia” a Scotland Yard: l’agente David Carrick confessa decine di stupri

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LONDRA. È un’altra tremenda macchia per Scotland Yard, che ora giura lotta dura contro tutte le sue mele marce. Basterà? L’ultima storiaccia fa di nome David Carrick, 48 anni, ex agente della polizia di Londra, che in questi giorni ha completato le sue terribili ammissioni: almeno 24 capi di accusa, che l’ex agente ha riconosciuto, tra cui decine per stupro, molestie e maltrattamenti. Gli stessi reati di cui era stato precedentemente accusato anche Wayne Couzens, suo collega della Metropolitan Police, che poi quasi due anni fa, dichiarandosi poliziotto, rapì e uccise la 33enne Sarah Everard, nel parco londinese di Clapham Common.

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Queste due vergogne del celebre corpo di polizia della capitale britannica sono più legate di quanto si pensi. Non solo perché entrambi per anni hanno lavorato anche nel Parlamento di britannico di Westminster e scortato leader politici e ministri. Carrick, di Stevenage (50 km a nord di Londra), è stato denunciato per la prima volta proprio dopo lo shock scatenato dal brutale omicidio di Everard e dall’indignazione popolare per il susseguente arresto di Couzens. A quel punto, nell’ottobre 2021, una donna dell’Hertfordshire si è fatta avanti e ha denunciato per la prima volta Carrick, raccontando lo stupro, le violenze e le umiliazioni subite.

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Quella donna coraggiosa, a sua volta, ne ha convinto altre a farsi avanti e a denunciare Carrick, come poi negli ultimi mesi è costamente successo. Secondo quanto emerso dalle tremende testimonianze, l’ex agente, dopo averle conosciute su app di incontri come Tinder, pianificava prima la violenza psicologica nei confronti delle vittime per poi sfociare in quella fisica. Carrick, per mesi o anni, ha minacciato almeno 12 malcapitate donne con la sua pistola di servizio, intimidendole citando il suo ruolo di forza dell’ordine, e poi le schiavizzava, le picchiava, le violentava, le richiudeva in armadi, addirittura le urinava addosso e molte altre  scioccanti bestialità. Tutte avvenute dal 2003 al 2020, senza la contezza o l’intervento di Scotland Yard. Ciò nonostante Carrick non fosse esattamente uno stinco di santo: un passato turbolento nell’esercito, già nel 2000 e nel 2001, appena entrato in polizia, era stato segnalato per molestie e minacce nei confronti di una sua ex partner. Ma allora la polizia londinese non andò a fondo e lasciò cadere le accuse interne. Un errore madornale, quello di Scotland Yard, viste le orrende conseguenze di questa negligenza occorsa circa venti anni fa.

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Nello sdegno e sgomento espresso da tutte le forze politiche ieri – dal primo ministro Rishi Sunak al sindaco di Londra Sadiq Khan – il nuovo commissario di Scotland Yard, Sir Mark Rowley, ha annunciato un repulisti del suo corpo: “Abbiamo fallito e deluso le donne, siamo sconvolti e disgustati. Chiediamo scusa. Ma ora dobbiamo rimediare”. Dunque sarà ricontrollato lo status e il passato di tutti i 45mila agenti di Scotland Yard. Tra questi questi, 1633 casi di presunte accuse di violenza sessuale e domestica, di cui potrebbero essere responsabili almeno 1071 poliziotti negli ultimi 10 anni, saranno ripassate al setaccio. Coloro considerati ancora pericolosi verranno licenziati ed eventualmente denunciati. Basterà alla Met Police per apparire presentabile e affidabile agli occhi dei londinesi, e soprattutto delle donne?
 

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