NEW YORK – Una Corte d’appello di New York ha sospeso la licenza legale dell’ex sindaco Rudolph Giuliani dopo che un comitato disciplinare ha stabilito che aveva rilasciato dichiarazioni “false e fuorvianti” sulle elezioni del 2020 in qualità di avvocato personale dell’allora presidente Donald Trump. Nella sua decisione, motivata in 33 pagine e ripresa dal “New York Times“, la Corte afferma che la condotta di Giuliani “ha minacciato l’interesse pubblico e giustifica pertanto la sospensione provvisoria dalla pratica della legge”.
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Giuliani, si legge nel testo, ha contribuito a guidare la battaglia legale di Trump contro i risultati elettorali sostenendo “senza fondamento” che il voto è stato pieno di brogli e che le macchine per il voto sono state truccate.
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“Concludiamo che ci sono prove inconfutabili che il convenuto abbia comunicato dichiarazioni manifestamente false e fuorvianti a tribunali, legislatori e all’opinione pubblica in generale nella sua qualità di avvocato dell’ex presidente Donald Trump e della campagna di Trump in relazione al fallito tentativo di rielezione di Trump nel 2020”, si legge nel documento.
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Giuliani, sindaco di New York dal 1994 al 2001, fu ammesso all’avvocatura di Stato di New York nel 1969 e da allora ebbe un’importante carriera legale durante la quale ha lavorato nel dipartimento di Giustizia durante la presidenza di Ronald Reagan ed e’ stato nominato procuratore federale a Manhattan nel 1983.
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