Dimessa dall’ospedale la prima bambina nata in Italia da una donna trapiantata di utero

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Alessandra, la prima bambina in Italia nata da una donna trapiantata di utero, è tornata a casa, a Gela. La mamma Albina e il papà Giovanni sono andati a prenderla nel reparto di Neonatologia dell’ospedale Cannizzaro di Catania, dove è nata il 30 agosto scorso, sei settimane prima della data presunta del parto.

E’ stata una grande festa per tutto l’ospedale dove la piccola è rimasta ricoverata per quasi due mesi. I genitori hanno scelto di chiamarla Alessandra, come la donna toscana di 37 anni che ha donato il suo utero alla madre Albina Verderame, 31 anni. La bambina, che quando è nata pesava appena 1,7 chili, è stata dimessa in ottima salute. Anche la mamma è rimasta in ospedale per alcune settimane dopo il taglio cesareo e la prolungata infezione da Covid.

E’ il primo caso nel nostro Paese e il sesto al mondo di gravidanza portata a termine con successo dopo un trapianto da donatrice deceduta. Albina era nata priva di utero a causa di una patologia chiamata sindrome di Rokitansky. Il trapianto è stato eseguito nell’agosto 2020, in piena pandemia, al centro trapianti del Policlinico di Catania da un’equipe multidisciplinare composta dai professori Pierfrancesco e Massimiliano Veroux, Paolo Scollo e Giuseppe Scibilia, nell’ambito di un programma sperimentale coordinato dal Centro nazionale trapianti. 

La 31enne è stata seguita dall’equipe di Paolo Scollo al reparto da lui diretto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale Cannizzaro, dove è iniziato il percorso di fecondazione assistita omologa, grazie agli ovociti prelevati e conservati prima dell’intervento, nella biobanca per la preservazione della fertilità dello stesso ospedale.

Adesso a sperare è anche Tiziana, la seconda donna che ha subito con successo il trapianto di utero in Italia, sempre a Catania, nel gennaio del 2021. Anche lei, di recente, ha intrapreso il percorso di fecondazione assistita al Cannizzaro.

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