Donna uccisa a Bolzano, il marito ha confessato

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Ha confessato e ora si trova in carcere a Bolzano Avni Mecja, il marito di Alexandra Elena Mocanu, la donna 35enne, trovata domenica uccisa nel loro appartamento. Ieri sera l’uomo si era costituito, dopo una breve fuga, questa notte la procura ha disposto il fermo per omicidio volontario aggravato.

A seguito degli indizi di reato raccolti e delle dichiarazioni confessorie dell’indagato, il provvedimento di fermo è stata eseguito dalla squadra mobile della Questura di Bolzano, informa la procura. Nelle prossime ore verrà eseguita l’autopsia disposta dalla procura. Spetterà al Gip convalidare l’arresto.

Mecja, uscito verso le ore 3 di questa notte dagli uffici della Procura in piazza Tribunale (indossava occhiali da sole e un berrettino nero) dopo un lungo interrogatorio, potrebbe aver ucciso la compagna già nella serata di sabato a seguito di un nuovo litigio con la donna dopo che era rincasata verso le ore 20 dopo il turno di lavoro presso il Top Bar al centro commerciale Centrum del capoluogo altoatesino.

Il corpo senza vita della donna è stato ritrovato nel pomeriggio di domenica dai vigili del fuoco e dagli agenti della Squadra mobile della Questura bolzanina. Quello che è accaduto attorno alle ore 21,30 nell’appartamento numero 82 al quinto piano del civico 42 di viale Trieste, lo potrà riferire solo Mecja. L’orario è stato indicato in alcune testimonianze dei vicini di casa che hanno udito la discussione tra i due.

Il tentativo di fuga poi il ripensamento

Nella notte, dopo aver ucciso la compagna, l’uomo avrebbe organizzato la fuga in Albania. Domenica mattina la partenza da Bolzano con l’autovettura di Alexandra Elena, un Ford Focus, verso l’aeroporto di Treviso da dove si sarebbe dovuto imbarcare su un volo per l’Albania. Nel paese d’origine, però, Mecja non si è recato decidendo successivamente di consegnarsi alle autorità italiane. Tra Avni e Alexandra Elena le liti ed i conflitti non erano una novità: nel 2019 e 2020 quando vivevano ancora a Verona, la donna lo denunciò per maltrattamenti e l’uomo venne posto agli arresti domiciliari con divieto di avvicinamento alla donna. Successivamente la donna aveva raggiunto Mecja a Bolzano.

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