Dopo Pfizer anche Novartis blocca studi, investimenti e ricerche sui farmaci in Russia

Pubblicità
Pubblicità

La svizzera Novartis si aggiunge alla lista delle aziende farmaceutiche che varano misure contro l’attacco russo in Ucraina. Il colosso farmaceutico condanna la guerra in corso come “un atto di violenza non provocato che danneggia persone innocenti”, e annuncia iniziative ad hoc fra cui la sospensione degli investimenti e del marketing in Russia.

Il gruppo conferma la volontà di garantire l’accesso ai farmaci nel Paese, ma congela l’avvio di nuovi studi clinici e l’arruolamento di partecipanti a trial già in corso.

In una nota Novartis spiega di avere consegnato negli ultimi giorni più di 600mila confezioni di antibiotici, antidolorifici e farmaci cardiovascolari e oncologici, con l’obiettivo di mantenere le forniture di medicinali per le persone che nella zona del conflitto dipendono da queste terapie. Novartis ha inoltre promosso una donazione di 3 milioni di dollari a enti di beneficenza che sostengono i rifugiati in Ucraina e nei Paesi vicini.

Guerra, ricerca medica e farmaceutica a rischio. Pfizer: “Stop agli studi in Russia”

Nei giorni scorsi l’analoga decisione di Pfizer

Giorni fa Pfizer aveva annunciato che non inizierà nuovi studi clinici in Russia e smetterà di reclutare nuovi pazienti nel paese. L’azienda aveva specificato anche di non possedere o gestire alcun sito di produzione nel paese. Il gigante farmaceutico ha assicurato che continuerà a fornire medicinali in Russia al fine di garantire le cure necessarie a “bambini, anziani e persone fragili che fanno affidamento sulle nostre terapie”.

Interrotta la valutazione del vaccino Sputnik

Oltre a provocare la reazione di alcune delle più importanti aziende farmaceutiche internazionali, il conflitto tra Russia e Ucraina interrompe l’iter di approvazione dell’Organizzazione mondiale della sanità all’uso in emergenza del vaccino Sputnik.

Vaccino Sputnik: Oms posticipa l’iter di approvazione per la guerra in corso

L’esperta di vaccini dell’OMS, la dottoressa Mariangela Simao, ha dichiarato in una recente conferenza stampa che i funzionari dell’agenzia sanitaria delle Nazioni Unite avevano originariamente programmato di visitare la Russia il 7 marzo per valutare le strutture in cui viene prodotto lo Sputnik V, poche settimane dopo che la Russia ha invaso l’Ucraina. Le ispezioni sono al momento interrotte ma, ha assicurato la dottoressa Simao, riprenderanno il prima possibile.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *