Draghi nel discorso alle Camere: “Sull’Ucraina la Cina non aiuti la Russia. Porteremo la spesa militare al 2% del Pil”

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“Il disegno di Vladimir Putin è guadagnare terreno. Non dobbiamo commettere l’errore di avallare una contrapposizione tra Occidente e Mosca in uno scontro di civiltà. La comunità euroatlantica ribadirà il sostegno all’Ucraina per la pace e la democrazia. L’Italia sostiene il percorso dell’ingresso in Ue dell’Ucraina. È un processo lungo e l’Unione ha già avviato la procedura. L’Italia è al fianco di Kiev “. La Camera ha ascoltato e approvato le comunicazioni del premier Mario Draghi in vista del Consiglio europeo del 24 e 25 marzo con una risoluzione di maggioranza votata per parti separate. E ora il presidente del Consiglio sta interveneno al Senato.

Il ruolo della Cina

“L’Ue sia compatta nel mantenere spazi di dialogo con Pechino, dobbiamo ribadire l’aspettativa che Pechino si astenga da un supporto a Mosca e sostenga lo sforzo di pace”, ha detto Draghi. “La Cina ricopre un ruolo di grande influenza nelle dinamiche geopolitiche e di sicurezza globali – ha spiegato il premier Draghi -. È fondamentale che l’Unione europea sia compatta nel mantenere aperti spazi di dialogo con Pechino, perché contribuisca in modo costruttivo allo sforzo internazionale di mediazione”. Per Draghi “il vertice Ue-Cina del prossimo 1° aprile sarà un’occasione per sottolineare la nostra posizione. Dobbiamo ribadire la nostra aspettativa che Pechino si astenga da azioni di supporto a Mosca e partecipi attivamente e con autorevolezza allo sforzo di pace. Questo messaggio e’ emerso anche durante il lungo confronto telefonico tra il presidente Joe Biden e il presidente Xi Jinping il 18 marzo e negli sforzi diplomatici che lo hanno preceduto. Mi riferisco in particolare all’incontro tra il Consigliere per la sicurezza americano, Jake Sullivan, e il Direttore dell’Ufficio della Commissione Affari Esteri cinese, Yang Jiechi, avvenuto a Roma la settimana scorsa”, ha aggiunto il premier.

“Putin non vuole la pace”

“La nostra volontà di pace si scontra con quella del presidente Putin, che non mostra interesse ad arrivare a una tregua che permetta ai negoziati di procedere con successo – ha ribadito Draghi -. Il suo disegno appare piuttosto quello di guadagnare terreno dal punto di vista militare, anche ricorrendo a bombardamenti a tappeto come quelli a cui assistiamo a Mariupol. Per questo, la comunità internazionale ha adottato sanzioni sempre più dure nei confronti della Russia. Lo sforzo diplomatico potrà avere successo solo quando lo vorrà realmente Mosca”.

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Difesa europea: spesa al 2%

“Io tengo a mente che i fondatori dell’Unione europea, fra cui De Gasperi, avevano come obiettivo la pace nel continente europeo, e proprio per questo abbiamo progettato la comunità europea di difesa e vogliamo creare una difesa europea. Proprio per questo vogliamo adeguarci all’obiettivo del 2%” del Pil, “che abbiamo promesso nella Nato”. Così Draghi, nella sua replica in Aula alla Camera, rispondendo a una sollecitazione della deputata Mara Lapia del Gruppo Misto.

L’aumento del carburante

“Secondo la commissione Ue – ha detto Draghi – l’andamento dei prezzi” in Italia “è in linea con il resto d’Europa. Nel nostro caso rappresenta un aumento del 40% per la benzina e del 50% per il diesel rispetto ad un anno fa”.

Il tetto al prezzo del gas

“Il Consiglio europeo si confronterà anche sull’aumento dei prezzi dell’energia. Dopo i picchi raggiunti due settimane fa, i prezzi del gas e dell’energia elettrica sono scesi nuovamente. Il prezzo spot del gas sul mercato europeo oggi è dimezzato rispetto alle punte di circa 200euro/MWh raggiunte l’8 marzo. Sono però prezzi ancora molto alti rispetto ai livelli storici, più di 5 volte quelli di un anno fa”, ha sottolineato Draghi secondo il quale “è auspicabile un coordinamento tra Commissione e Stati membri sulla diversificazione degli approvvigionamenti di gas, soprattutto di gas liquido. Serve un approccio condiviso sugli acquisti e sugli stoccaggi, per rafforzare il nostro potere contrattuale verso i Paesi fornitori e tutelarci a vicenda in caso di shock isolati”. Draghi afferma inoltre che “la creazione di un tetto europeo ai prezzi del gas è al centro di un confronto che abbiamo avviato con la presidente Ursula von der Leyen. Vogliamo poi spezzare il legame tra il prezzo del gas e quello dell’elettricità, che è in parte prodotta da fonti alternative, il cui prezzo non ha nulla a che vedere con quello del gas”.

Le rinnovabili

“Vogliamo poi spezzare il legame tra il prezzo del gas e quello dell’elettricità – ha detto ancora il premier – che è in parte prodotta da fonti alternative, il cui prezzo non ha nulla a che vedere con quello del gas. È essenziale puntare in modo deciso sull’energia rinnovabile e dare un ruolo centrale alla sponda sud del Mediterraneo. Su tutti questi fronti, auspico che il Consiglio europeo prenda decisioni ambiziose che possano essere rapidamente operative”.

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Microchip tra le priorità

“Una priorità è aumentare la produzione di microchip in Europa – ha aggiunto -. Un recente studio del Fondo monetario internazionale ha stimato che l’anno scorso le strozzature nelle catene del valore sono costate all’area euro circa il 2% di prodotto interno lordo. La carenza di semiconduttori – essenziali per molte industrie strategiche come i mezzi di trasporto, i macchinari industriali, la difesa – è stata particolarmente dannosa. L’ambizione europea è aumentare la propria quota di mercato dal 10 al 20 per cento della produzione globale di chip entro il 2030. Questo incremento ci permetterebbe di garantire la sicurezza degli approvvigionamenti a fronte di eventuali ritardi nelle importazioni”.

Nato e Bussola Strategica

“La guerra in Ucraina ha messo in evidenza, ancora una volta, l’importanza di rafforzare la politica di sicurezza e di difesa dell’Ue, in complementarità con l’Alleanza Atlantica. Un’Europa più forte nella difesa rende anche la Nato più forte – ha proseguito Draghi -. Il Consiglio europeo è chiamato ad approvare la Bussola Strategica, in seguito alla sua adozione lunedì 21 marzo al Consiglio dei ministri degli Affari Esteri e della Difesa. La Bussola è stata adattata alla luce della guerra in Ucraina, che rappresenta la più grave crisi in ambito di difesa nella storia dell’Unione Europea”.

I numeri delle vittime

“Il Consiglio europeo avviene a un mese esatto dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, cominciata il 24 febbraio. Da allora, secondo l’Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti umani, sono state registrate 2.510 vittime civili – con 953 persone uccise, tra cui 78 bambini, e oltre 1.500 feriti. Sono purtroppo numeri provvisori, che sottostimano fortemente i morti e i feriti, e che continuano a crescere”, sono le cifre fornite da Draghi.

Il “grazie” al Parlamento

“La pandemia di Covid-19 ha visto l’Unione europea collaborare nell’approvvigionamento dei vaccini e nella creazione del programma Next Generation Eu. Dobbiamo mostrare la stessa ambizione e lungimiranza in risposta alla guerra in Ucraina, e alle sue conseguenze politiche, economiche, sociali. Per riuscirci, il sostegno del Parlamento è essenziale, e per questo vi ringrazio”, ha detto Draghi rivolto al deputati.

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