E’ morto Antonio La Forgia, l’ex presidente della regione Emilia-Romagna. Era in sedazione profonda

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BOLOGNA – Antonio La Forgia se n’è andato. L’ex presidente della Regione, che nella notte tra lunedì e martedì aveva cominciato la sedazione profonda, si è arreso alla lunga malattia che l’aveva colpito. La moglie, Maria Chiara Risoldi, ha raccontato il lungo addio al compagno di una vita, sottolineando anche “l’ipocrisia di una Paese che permette a una persona di interrompere le cure ma non consente di andarsene”.

Così gli ultimi giorni di La Forgia, politico classe 1944 che è stato un grande protagonista della vita bolognese, fin dagli anni ’60 con l’adesione al Pci e poi come assessore con Renato Zangheri e Renzo Imbeni, fino all’approdo in parlamento sotto le insegne del Pd, sono stati un lungo addio dei tanti amici che ne hanno accompagnato la vita. Risoldi ha descritto gli ultimi giorni di La forgia come “un dolore troppo lungo”, dopo il quadro clinico del 6 giugno, che teneva conto di varie metastasi e di un “dolore in crescita esponenziale non contenibile con terapia antalgica”.

Addio Antonio La Forgia, visionario della politica

L’ultimo saluto con i membri della sua famiglia allargata, La Forgia l’ha scambiato qualche giorno fa, dicendo alla moglie prima di chiudere gli occhi “Quando sarà il momento ti verrò a prendere” e sorridendo per l’ultima volta allo scherzo di lei: “Lassù Non sedurre troppe signore”.

Poi Risoldi ha detto: “Il corpo è costretto a stare qui, ma la mente è già arrivata in un luogo più leggero”. L’ultima decisione di un uomo politico che ha sempre scelto con energia e lucidità da che parte stare, è stata quella di firmare la Dat, disposizione anticipata di trattamento. Ora resta solo il vuoto e il dolore dei tanti amici e compagni di una vita passata tra la politica, i libri, discussioni e impegno. Molti ricordi sono stati lasciati sui profili social di Risoldi, affermata psicoanalista, mentre gli amici più stretti l’avevano già salutato prima dell’ultimo sonno.

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