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Ecco le regioni che possono diventare gialle, Lazio e Lombardia ancora arancioni

Si può tornare a prendere il caffè al bar la mattina e al ristorante a pranzo. Il passaggio in zona gialla incide sulla vita delle categorie economiche e dei cittadini. E’ soprattutto quella legata ai locali pubblici la grande differenza rispetto alla zona arancione. Ad esempio per quanto riguarda la scuola le regole nelle due zone sono praticamente identiche. Infanzia, elementari e medie restano comunque aperte e in presenza, mentre per le superiori è stato previsto il rientro dalla didattica a distanza in percentuale variabile, dal 50 al 75%, regola poi applicata in modo diverso nelle varie Regioni. Altro aspetto identico, in questo caso per qualunque colore, è il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino e il divieto di spostarsi dalla propria regione se non per motivi di lavoro, salute o necessità.

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Per quanto riguarda ristoranti e bar, pub, gelaterie e pasticcerie in zona gialla possono restare aperti dalle 5 fino alle 18, mentre l’asporto è consentito fino alle 22. Per quest’ultima regola è stata fatta un’eccezione che riguarda i bar, dove l’asporto si deve fermare alle 18. Lo ha previsto il nuovo Dpcm per evitare assembramenti fuori dai locali. Nessuna restrizione per le consegne a domicilio (come in zona arancione e rossa). “Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi”.

Il passaggio in zona gialla cambia le cose anche riguardo a una novità introdotta nel Dpcm del 14 gennaio. I musei possono essere riaperti, anche se solo nei giorni feriali.

Coronavirus, mezza Italia vede la zona gialla, solo cinque regioni in arancione

Come ogni settimana, l’ordinanza del ministro alla Salute Roberto Speranza entrerà in vigore dalla domenica.  Riguardo ai passaggi di colore ci sono ancora Regioni in bilico. Per 5 realtà locali già in giallo probabilmente ci sarà una conferma. Si tratta di Toscana, Campania, Provincia di Trento, Basilicata e Molise. Se i buoni dati della settimana scorsa saranno confermati a queste si aggiungeranno Calabria, Emilia-Romagna e Veneto, che sono in arancione dall’8 gennaio, per un totale di circa 22 milioni di italiani. Ci sono poi una serie di Regioni, e cioè Lazio, Piemonte, Val d’Aosta, Liguria, Marche, Friuli, e Abruzzo che sono in arancione dal 15 gennaio e l’altra settimana avevano dati da giallo (la Lombardia è in una situazione simile anche se ha avuto un passaggio in rosso poi modificato in arancione). Se saranno confermati questa settimana sarebbero al secondo monitoraggio consecutivo in quella situazione. Il Dpcm prevede che “la permanenza per 14 giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive comporta la nuova classificazione”. Il ministero però ha sempre fatto decorrere i 14 dalla prima certificazione di uno stato inferiore a quello che ha portato alla ordinanza restrittiva. E quindi dovrebbero aspettare ancora una settimana prima di passare al giallo­. Il nodo verrà sciolto domani.

Per quanto riguarda le altre realtà locali, e cioè Puglia, Umbria, Sardegna, Sicilia e Provincia di Bolzano, saranno certamente arancioni. Sempre in base all’interpretazione ministeriale dei 14 giorni, le ultime due potrebbero restare rosse.



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