Elezioni a Milano, Sala attacca Bernardo: “Il leghista Bastoni dice che i neofascisti voteranno per lui, cosa risponde?”

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“Fare il sindaco di Milano significa essere profondamente antifascisti, non solo antifascisti. Milano è medaglia d’oro della Resistenza e questi valori non sono passeggeri ma sono quelli sui quali abbiamo costruito la credibilità di Milano: sarebbe utile che con coraggio il dottor Bernardo smentisse questo atteggiamento che è profondamente sbagliato. Io vorrei sapere come la pensa il dottor Bernardo, che prima dice di non distinguere tra fascisti e antifascisti, ma se poi accetta che un suo importante esponente e consigliere solleciti i voti dei fascisti sarebbe meglio saperlo. Lo dice Bastoni, conosciamo Bastoni e il suo atteggiamento e le sue attenzioni politiche”. Il sindaco di Milano Beppe Sala parte all’attacco di Massimiliano Bastoni e, per esteso, del suo sfidante, il candidato sindaco del centrodestra Luca Bernardo. Lo fa – sostenuto da Anpi, Pd e altre forze democratiche – dopo che il consigliere regionale leghista Massimiliano Bastoni – slogan elettorale di anni fa rimasto famoso: “Bastoni per gli immigrati” – ha raccontato senza filtri il suo rapporto con Lealtà Azione, noto gruppo di estrema destra.

Bastoni, che ha appena inaugurato il suo comitato elettorale nella sede di Lealtà Azione, appunto, ha spiegato in una intervista al Corriere di rivendicare i rapporti “di collaborazione da sempre con una parte di quel mondo, c’è una naturale comunanza di valori. Il mondo che io conosco appoggerà Bernardo”, ha detto. E, proprio in linea con il suo candidato sindaco, ha aggiunto che “l’antifascismo è superato” e che “nel 2021 non ha senso definirsi fascista, ma non la ritengo una offesa”.

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Ce n’è abbastanza, insomma, per far insorgere la Milano democratica. “Riteniamo gravissime le dichiarazioni del leghista Max Bastoni rilasciate in data odierna”, attacca Roberto Cenati, presidente dell’Anpi provinciale di Milano, che ricorda come Lealtà Azione sia “organizzazione di estrema destra che si richiama al pensiero del generale nazista delle Waffen SS Leon Degrelle e di Corneliu Codreanu, fondatore della Guardia di ferro rumena, movimento nazionalista e antisemita degli anni Trenta”. “A 76 anni dalla Liberazione dobbiamo purtroppo rilevare che il fascismo non è superato: lo dimostra la deriva xenofoba, razzista, antisemita e il clima di intolleranza che sta pervadendo l’Europa e il nostro stesso Paese. Chiediamo a Luca Bernardo di prendere le distanze da queste vergognose dichiarazioni, di rifiutare i voti di formazioni neofasciste, di non riconoscere nelle proprie liste esponenti che non si identificano nei valori dell’antifascismo e nei principi della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza”.

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Se per ora Bernardo non risponde, ecco che lo fa, a richiesta, il presidente della Regione, il leghista Attilio Fontana, che se la cava con un “Io sono liberale, democratico e antifascista, poi quello che fanno gli altri…”.

Critiche dalla segretaria metropolitana Pd Silvia Roggiani: “L’antifascismo non è una questione superata, perché l’antifascismo non muore mai. Se qualcuno viene discriminato sulla base della propria etnia, religione o orientamento sessuale noi non restiamo in silenzio. E non restiamo in silenzio di fronte al rischio di pericolose derive estremiste e antisemite, come non lo facciamo di fronte a uno che si candida alla guida di Milano, che si presenta come un moderato, e poi accetta il sostegno di questi movimenti. Che non distingue fascismo da antifascismo, salvo poi ritrattare le sue affermazioni. Se per Bastoni essere definito fascista non è un’offesa, per noi tutti è una sconfitta enorme. Ci batteremo ogni giorno per difendere i valori della democrazia, della tolleranza e della Resistenza di cui la nostra Città è medaglia d’oro. Adesso Bernardo dica apertamente se accetta o meno il sostegno di Lealtà Azione”.

“La destra milanese è alla canna del gas. Per tentare di supplire alle carenze del suo candidato sindaco, oggetto misterioso, oggi annuncia, attraverso Bastoni, il sostegno dell’estremismo neofascista. Uno spettacolo terrificante che rende ancora più cruciale la mobilitazione di tutte-i a sostegno di Beppe Sala”, aggiunge l’europarlamentare del Partito democratico, Pierfrancesco Majorino. E il collega di partito e deputato Emanuele Fiano: “Bastoni sostiene anche, come d’altra parte aveva già fatto il candidato sindaco Luca Bernardo, che non c’è differenza tra fascismo e antifascismo; insiste anche sul fatto che la scelta di non concedere spazi pubblici elettorali a formazioni che non rispettano i valori costituzionali sia sbagliata: la verità è che questo signore, con l’avvallo del suo partito, ha superato ogni limite, un limite che dovrebbe essere invalicabile nella difesa dei principi della nostra Costituzione antifascista e sono assolutamente gravi la disinvoltura e la modalità con i quali esponenti di un partito di governo come la Lega se ne fanno beffa”.

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Filippo Barberis, capogruppo Pd nel Consiglio comunale: “Questo è uno sfregio che Milano, Medaglia d’Oro della Resistenza, non può accettare. Il presidente Draghi lo scorso 25 aprile alle Fosse Ardeatine fu chiaro: la memoria è un dovere civico e morale e riguarda tutti. Salvini e Bernardo da che parte stanno: con Draghi oppure con i nostalgici neonazisti? Questo è un nuovo caso Durigon che Milano e l’intero Paese non possono accettare”.

“Leggiamo che il molto razzista e molto fascista Bastoni Massimiliano si dichiara portatore dei voti dell’estrema destra al candidato sindaco del centrodestra” lo affermano in una nota i capolista di Milano Unita, Paolo Limonta e Elena Lattuada. “Lo stesso che ha più volte dichiarato che non c’è differenza tra fascisti e antifascisti. E così il cerchio si chiude. Ovviamente non per noi. Noi i fascisti li abbiamo contrastati da sempre e continueremo a farlo”.

Nella polemica torna anche lo stesso Bastoni: “Divertente! Chi ora mi accusa e chiede spiegazioni al nostro candidato sindaco, Luca Bernardo, è proprio chi rivendica l’incontro con il rapper Rondo da Sosa, nome d’arte del 19enne Mattia Barbieri, destinatario oggi di un Daspo urbano per violenza”. Così il consigliere comunale e regionale della Lega, Massimiliano Bastoni, ha replicato in una nota, riferendosi all’incontro di qualche mese fa del sindaco a Palazzo Marino con due rapper portati da un prete di periferia.

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