Elezioni a Palermo, gli exit poll Rai: Lagalla sindaco al primo turno

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Le ombre non fermano Roberto Lagalla. Secondo gli exit poll del consorzio Opiniio per la Rai, al termine di una giornata segnata dalle polemiche per il ritardo nell’apertura dei seggi, Palermo sa già chi sarà il sindaco dopo la fine dell’era di Leoluca Orlando: il candidato del centrodestra supera il 40 per cento necessario per vincere al primo turno in Sicilia, attestandosi in una forbice fra il 43 e il 47 per cento contro il 27-31 del portabandiera del campo giallorosso Franco Miceli. Più indietro tutti gli altri, a partire dal portabandiera di Azione e +Europa Fabrizio Ferrandelli, al 14-18 per cento, e a seguire Rita Barbera, sostenuta da Potere al popolo e da una lista civica, al 3-5 per cento. Sia Miceli che Lagalla hanno fatto sapere di non volere commentare gli exit poll. “In Sicilia – ha detto il responsabile Enti locali del Pd, Francesco Boccia – c’è una legge elettorale che non condivido. Si vince con il 40 per cento. Le divisioni a Palermo, però, si potevano evitare”.

Lagalla vincerebbe al termine di una campagna elettorale segnata da polemiche durissime. Prima a tenere banco è stato il sostegno a Lagalla di Totò Cuffaro e Marcello Dell’Utri e poi, nell’ultima settimana, anche l’arresto di ben due candidati al Consiglio comunale della sua coalizione che avrebbero chiesto voti ai boss. Il 23 maggio le polemiche hanno superato il livello di guardia: travolto dalle polemiche, Lagalla ha disertato la commemorazione della strage di Capaci, della quale quest’anno ricorre il trentennale. “Se i candidati hanno sbagliato pagheranno – dice Licia Ronzulli di Forza Italia – Noi ci costituiremo parte civile, ma non si può utilizzare strumentalmente questo caso specifico non è corretto”.

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L’esponente dell’Udc era il superfavorito della vigilia ed era sostenuto dal centrodestra al gran completo. La coalizione di Nello Musumeci ha scelto però l’ex assessore regionale dopo una faticosa trattativa:  a deciderne le sorti sono stati proprio gli endorsement dello stesso Musumeci e di Fratelli d’Italia, che chiedono la ricandidatura di Musumeci. Per la rimonta di Miceli non è bastato poi neanche l’effetto trascinamento del reddito di cittadinanza, che a Palermo conta circa 100mila percettori. Negli ultimi giorni Pd e Cinquestelle hanno provato a spingere la rimonta di Miceli schierando tutti i leader, da Enrico Letta a Giuseppe Conte: proprio l’ex premier, la settimana scorsa, si è concesso una due giorni di bagni di folla nei quartieri popolari.

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