Elezioni e programmi dei partiti: le critiche di Marattin (Iv) e la risposta di Boeri e Perotti

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Ieri, Boeri e Perotti hanno analizzato su Repubblica i programmi dei 4 principali partiti, uno sforzo encomiabile. Peccato che si sia puntato sui numeri assoluti, perdendo di vista le percentuali. Facciamo un po’ di chiarezza.

Nell’intera analisi non è contenuta nessuna stima concreta di costo. Se vogliamo parlare davvero di queste, è debito dare visibilità al lavoro fatto da Costantino De Blasi (Fondazione Liberi Oltre), che ha provato a dedicarsi ad una seria stima dei costi del programma. Cosi risulta che il programma di Azione-IV è nettamente il meno costoso di tutti quelli analizzati sinora, con una stima di circa 52 miliardi, meno della metà del costo di quello del PD (110 miliardi), e circa un quarto di quello della Lega (178 miliardi).

L’analisi di Boeri e Perotti, sulla falsariga di quanto fatto dal sito “Pagella Politica”, si limita invece a contare il numero totale di proposte. Il nostro grande peccato è quindi quello di avere un programma troppo dettagliato – scrivendo 68 pagine, fornendo dettagli su cosa vogliamo fare e come lo si vuole fare invece di lanciarsi in proclami vaghi, si finisce per risultare come quelli che promettono di piu. E infatti, le “misure su cui non si hanno abbastanza informazioni per classificarle”, indicate alla fine dell’analisi di Boeri e Perotti, sono ben 8 per il M5S, 6 per la destra e per il PD, e solo 3 per Azione-IV. Peccato che questa informazione venga solo annotata, e non riportata graficamente nella tabella riassuntiva.

Passando alla questione numeri vs. percentuali, leggiamo, che il programma M5S ha “solo” 45 misure di aumenti di spesa, quello del PD 82 mentre il nostro ben 158. Ci sono 13 interventi di taglio delle tasse della Destra, 18 dei 5stelle  19 del PD, ai 35 di Azione-IV. Ora, se guardassimo alle percentuali, il nostro numero di proposte di taglio delle tasse è esattamente identico a quello del PD (18%), e ben inferiore a quello dei cinque stelle 29%.

Una misura alternativa, seppur ancora molto approssimativa, che permette di rendere conto del livello di “dettaglio” del programma, è dividere il numero di proposte per il totale di pagine. Si ottiene così un’immagine ben diversa: sono 2,7 per il PD, 2,8 per Azione-IV, e ben 4,6 per la Lega e 4,8 per i 5 Stelle.

E’ vero, abbiamo dedicato una sola pagina di coperture. Ma almeno ci abbiamo provato, considerato che nessun altro programma elettorale ha dedicato una sezione di programma alle coperture.

Infine, una parola sulla questione della mancanza di priorità. La nostra è una ed è espressa chiaramente nella prima pagina,  l’attuazione “senza se e senza ma” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, delle sue riforme e dei suoi investimenti. Seguendo l’agenda, e soprattutto, il metodo Draghi.

Luigi Marattin, Italia viva, presidente commissione bilancio della Camera.

La risposta di Boeri e Perotti

Siamo d’accordo con molto di ciò che scrive Marattin, tanto che nel nostro articolo abbiamo scritto che  “inevitabilmente [i programmi di PD e Azione-IV] hanno più proposte, ma solo perché sono molto più lunghi e dettagliati…. ma questo non significa che un governo Azione-IV spenderebbe più [..] di un governo M5S”. Circa gli stessi concetti di Marattin, anche se espressi in meno parole. Il nostro articolo riportava anche non solo il numero di proposte ma anche la loro percentuale sul totale delle risposte, e riconosceva il fatto che Azione-IV e PD almeno ci hanno provato a trovare le coperture. In generale, non abbiamo difficoltà a riconoscere che quello di Azione-IV è un programma serio scritto da persone competenti, ognuna nel proprio campo.

Su tre cose però dissentiamo da Marattin. Ci piacerebbe sapere come Costantino De Blasi (Fondazione Liberi Oltre) abbia potuto fornire “una seria stima dei costi del programma”, visto che la gran parte delle proposte di Azione-IV (come la quasi totalità delle proposte degli altri partiti) non hanno gli elementi minimi per essere quantificate. Come ad esempio valutare misure del tipo “Promuovere la formazione professionale sul campo attraverso l’alternanza scuola-lavoro e l’apprendistato duale” (p.6 Programma di Azione-IV) o ancora “Aumentare la diffusione della rete internet” (p. 9), “Aumentare la quota di turismo non balneare per garantire maggiore continuità [del Mezzogiorno]” (sempre p.9), o “Rimuovere i vincoli indiretti alla crescita economica e al benessere sociale [del Mezzogiorno]” (p.10).  E potremmo continuare.

Secondo, Azione-IV almeno “ci ha provato” a parlare di coperture. Vero, ma non in modo serio. Limitarsi a dire “taglieremo gli acquisti di beni e servizi di 10 miliardi” (una cifra comunque largamente insufficiente) senza indicare né cosa né come, francamente non è molto di più di ciò che (non) hanno scritto gli altri. 

Terzo, se è vero che la priorià è il Pnrr, dobbiamo concludere che il programma di Azione-IV ne ostacolerà la realizzazione invece di promuoverla. La stragrande maggioranza delle proposte non sembrano infatti essere nel Pnrr. Si pensa davvero di poter spendere i 230 miliardi del Pnrr, e in più attuare tutte queste altre proposte?

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