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Elezioni in Calabria, Oliverio ci ripensa ancora: “Pronto a ritirarmi, cerchiamo una candidatura comune”

Contestatore, diplomatico, pronto alla rottura e preparato alla sfida, adesso nuovamente aperto e dialogante. Il valzer elettorale dell’ex governatore dem della Calabria, Mario Oliverio, si va convertendo in una vorticosa tarantella, in cui si mischiano proposta e provocazione.  

A poco più di 48ore dall’annuncio della sua candidatura in solitaria, Oliverio fa una nuova giravolta e propone un passo indietro collettivo alla candidata del centrosinistra, Amalia Bruni, e al sindaco di Napoli e candidato del polo civico, Luigi De Magistris. Obiettivo? Un tavolo comune per individuare, scrive su facebook, “la candidatura capace di unire su basi pluralistiche e democratiche le diverse anime del centrosinistra e per mettere a disposizione ogni energia e progettualità per definire una strategia vincente rispetto al centrodestra”.  

Se abbia in mente un nome, non lo dice, tanto meno dichiara a che ruolo ambisca nel potenziale carrozzone. Ma di certo tenta di dettare tempi e modi. Il tavolo – scrive in un lungo post– dovrà essere convocato “nello spazio di pochissimi giorni, in maniera da non concedere margini a furbizie o a tornaconti strumentali”. E sulle candidature, specifica, “non vanno affidate all’arbitrio di nessuno ma ad un codice etico oggettivo, poggiante su regole e leggi applicabili in ogni stato di diritto, rifuggendo da fondamentalismi fuorvianti e liberticidi”.  

Regionali in Calabria, Oliverio scende in campo contro il Pd: “Supererò ampiamente il quorum, ma non escludo ulteriori sorprese”

Traduzione, niente veti. Soprattutto – suggeriscono alcuni – su quegli storici portatori di voti della galassia di centrosinistra accompagnati di mala grazia alla porta in occasione delle ultime regionali e andati a bussare alla porta di Oliverio. Una delle tante categorie di scontenti dem e non solo, che attorno all’ex governatore hanno fatto quadrato e adesso scalpitano per un ritorno “a casa” dalla porta grande.  

Si può fare, anzi si sarebbe potuto fare da tempo, predica Oliverio, che ribadisce il suo cahiers de doléances. “La candidatura a Presidente doveva essere espressa ricorrendo alle elezioni Primarie, come fortemente e inascoltatamente richiesto da più voci”. E la sua, sottolinea, “è arrivata buon’ultima e distante nel tempo rispetto alle altre, dopo aver verificato che le mie parole rimanevano non solo senza risposta, ma addirittura senza interlocuzione”. Ma, magnanimo, è disposto a passarci su se le carte si mischiano e tutto viene rimesso in discussione.  

Tace il Pd, che secondo i rumors, starebbe ancora tentando di misurare i potenziali danni di un’eventuale candidatura in solitaria di Oliverio. Risponde invece chiaramente e a stretto giro “picche” Luigi De Magistris. “Voglio però ribadire a lui e a tutti, per l’ennesima volta, che non esiste nessuna possibilità di un ritiro della mia candidatura e della nostra coalizione. Stiamo lavorando per rompere un sistema politico terribile che ha devastato diritti e speranze e vogliamo garantire un futuro florido alla Calabria con un governo di persone oneste, libere, competenti e coraggiose. Rappresentiamo l’alternativa che parla al popolo e che renderà protagonista la gente che vuole passare senza più paura dal ricatto al riscatto”.  



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