HELSINKI- Testa a testa tra il centrodestra della Coalizione Nazionale di Petteri Orpo e i socialdemocratici della premier uscente Sanna Marin, che in questo momento sono alla pari, 20,6%, quando è stato scrutinato il 48,8% dei voti: questi i primi dati parziali dello spoglio in corso in Finlandia dove oggi si è votato per il rinnovo del Parlamento. Al momento l’estrema destra anti-migranti e anti-Ue di Riikka Purra, non sembra aver sfondato: è di due punti percentuali indietro rispetto ai primi due partiti.
Il partito dei conservatori della Coalizione nazionale guidata da Petteri Orpo e i socialdemocratici di Marin sono al 20,6%.
Apparentemente deluse dunque le aspettative di Purra, anche se nel quartier generale del partito si spera ancora: “Nel voto anticipato non brilliamo. Siamo ancora in gioco”.
La sfida di Marin
La premier Marin invece incassa più voti del previsto e ha ancora la possibilità di rimanere premier. Il primo partito ha il diritto di formare un governo cercando in Parlamento una maggioranza tra i 200 deputati. I sondaggi davano il centrodestra di poco avanti all’estrema destra e ai socialdemocratici.
I seggi si sono chiusi alle ore 20, le 19 in Italia, ma il 40 per cento era già ricorso al voto anticipato, e saranno le loro schede – di solito di gente anziana e delle zone rurali, dunque vicine al partito del Centro liberale, di solito quarta ma decisiva forza perché spesso ago della bilancia – ad essere scrutinate per prima.
Dalla pandmia alla Nato, l’eredità della premier
Nel 2019 tutti e tre i principali partiti erano al 17%. Marin è diventata premier nel dicembre del 2019, a 34 anni, quando ha preso il posto del suo leader Antti Rinne, travolto da una protesta dei sindacati. Ha guidato il Paese durante la pandemia e la guerra in Ucraina, e lo sta conducendo dopo decenni di neutralità all’ingresso nella Nato, per cui mancano ormai pochi dettagli burocratici.
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