Elezioni politiche 2022, Meloni: “Ungheria è un sistema democratico, Orban ha vinto elezioni”. Gabrielli in audizione al Copasir

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Il caso del dossier Usa sui finanziamenti russi ai partiti ed esponenti politici di alcuni Paesi è al centro dell’audizione di questa mattina del prefetto Franco Gabrielli davanti al Copasir, convocata dal presidente Adolfo Urso. Dopo il rapporto statunitense – che ha mandato in fibrillazione la campagna elettorale – la politica estera continua ad animare, di rimbalzo, la campagna elettorale. Ieri il Parlamento europeo ha condannato – in una pesante relazione – l’Ungheria di Viktor Orban per i suoi “sforzi deliberati e sistematici del governo ungherese” contro i valori dell’Ue. Ma la coalizione di centrodestra ancora una volta si è spaccata in un voto riguardo a Orban. Tra i voti contrari ci sono infatti quelli di Fratelli d’Italia e Lega, compatti nei loro gruppi di Ecr e Id. Forza Italia, invece, ha votato a favore (in linea con il gruppo del Ppe) e Silvio Berlusconi ha avvertito: “Fuori dal governo se è antieuropeista”. E Pd e M5S attaccano. 


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Le news di oggi sulla campagna elettorale italiana

Gabrielli: “Nei dossier Usa non ci sono nomi di italiani”

“E’ istituzionalmente sgarbato che io vada ad essere audito su questo argomento e vi dica chi è l’assassino”. Queste la risposta di Franco Gabrielli, sottosegretario con delega ai Servizi segreti, ad Agorà Rai Tre, condotto da Monica Giandotti, alla domanda se via un livello di preoccupazione anche per l’Italia relativamente ai contenuti dei dossier Usa prima di essere audito dal Copasir. Ed alla successiva domanda se vi sia un assassino risponde: “Fortunatamente no”.

Letta: “Interrotta campagna elettorale nelle Marche”

“Abbiamo subito interrotto la nostra campagna elettorale nelle Marche in segno di lutto e vicinanza e poi perchè tutti i nostri volontari da stanotte si sono messi a disposizione delle autorità per aiutare le comunità colpite. La nostra campagna elettorale lì è interrotta e abbiamo annullato tutti gli incontri”. Lo ha detto il segretario del Partito democratico Enrico Letta parlando a Padova a margine di una visita alla sede della Cooperativa Giotto. “Stiamo tutti sottovalutando drammaticamente la rivolta dell’ambiente e della natura e tutti dobbiamo metterci più attenzione alla questione ambientale – ha proseguito – un tema entrato in campagna elettorale dall’inizio con il ghiacciaio della Marmolada crollato fino ad oggi lungo mesi di siccità, caldo, roghi e morte come accaduto in queste ore”.

Bonelli: “Prima Marmolada, ora Marche, vittime cambiamento del clima”

“Innanzitutto esprimiamo la nostra solidarietà a tutte le popolazioni delle Marche colpite e il cordoglio alle famiglie delle vittime, per questo abbiamo deciso di interrompere la campagna elettorale nella regione per assicurare tutto il nostro sostegno. Ma siamo indignati a dover commentare, a cadenza purtroppo ravvicinata, le vittime del cambiamento climatico: prima i morti della Marmolada oggi quelli nelle Marche a Cantiano”. Così il co-portavoce di Europa Verde ed esponente di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, questa mattina a Radio Anch’io su Rai Radio1.

Bonelli (Europa Verde): “In Italia 8 milioni di persone vivono in aree a rischio alluvione e frane”

“In Italia ci sono 8 milioni di persone che vivono in aree a rischio alluvione e frane, ma purtroppo assistiamo all’ipocrisia di quella politica che piange, fintamente, quando ci sono i disastri per tornare a fare i distruttori del territorio e dell’ambiente il giorno dopo”. Così il co-portavoce di Europa Verde ed esponente di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, questa mattina a Radio Anch’io su Rai Radio1. In tutto ciò “ricordo che il consumo del suolo, nel nostro paese, viaggia al ritmo di 2 mq al secondo”, spiega Bonelli.

Meloni: “L’Ungheria è un sistema democratico”

“Tutti i partiti ungheresi, si sono indignati per questo documento, anche quelli che si oppongono a Orban. È una dittatura davvero?”. Lo dice a Radio Anch’io il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, parlando ancora del documento contro l’Ugheria approvato dal Parlamento europeo e non votato da FdI e dalla Lega. “La sinistra non mi pare che sia storicamente nazionalista – sottolinea a leader di Fdi – eppure sono tutti d’accordo sul fatto che vivono questa vicenda come una discriminazione”.

“Orban ha vinto le elezioni, più volte anche con ampio margine, con tutto il resto dell’arco costituzionale schierato contro di lui, è un sistema democratico. Dopodiché, iámodelli dell’est sono diversi dal nostro? Sì. E questo perché fino agli anni ’90 li abbiamo abbandonati sotto il giogo sovietico, ora dovremmo dargli una mano”, conclude Meloni.

Ue, Meloni: “Votato contro Ungheria perché acusa non circostanziate”

“Per quel che riguarda il voto contrario di Fratelli d’Italia (con la Lega) all’Europarlamento sull’Ungheria non più del tutto democratica, la “ragione per cui non abbiamo votato quel documento” è perche “su queste questioni si deve esser molto puntuali, non si tratta di questioni politiche quando si parla di stato di diritto”. Giorgia Meloni, presidente dei FdI, lo dice lo dice a Radio anch’io, su Rai Radio1. “Se si vota un documento contro l’Ungheria dove si dice che non deve prendere risorse dall’Europa, come fanno altri paesi, in momento di difficoltà bisogna farlo circostanziando le accuse”, dice Meloni, “io il documento l’ho letto e ci sono riprese materie risolte da tempo”.

Renzi: “Draghi accetterebbe un bis”

“Ove si creassero le condizioni e Mattarella glielo proponesse, sono certo che Draghi accetterebbe”. Così il leader di Italia viva Matteo Renzi in una intervista alla Stampa sulla possibilità che Draghi in caso di un risultato non netto alle elezioni possa tornare a palazzo Chigi. “Se facciamo più del 10 per cento saremo decisivi in Parlamento per la nascita di un governo serio e istituzionale. Se facciamo meno del 10 al Governo ci va la Meloni e noi faremo un’opposizione civile ma rigorosa. E dedicheremo il resto del tempo a creare una casa comune dei riformisti europei visto che la Meloni è sovranista e il Pd finirà di nuovo tra le braccia grilline”, spiega l’ex premier.

Meloni: “‘Finita pacchia’ per politica che non difende interessi degli italiani”

“È ‘finita la pacchià di una politica italiana che non difende i suoi interessi nazionali come li difendono giustamente gli altri. Mi sembra un ragionamento europeissimo. Sto chiedendo che l’Italia faccia la stessa cosa. Così la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, a ‘Radio Anch’iò su Rai Radio 1. “La mia frase ‘è finita la pacchià – spiega Meloni – è stata stata letta in maniera strumentale, tanto per cambiare. Io ho detto una cosa precisa, che era riferita all’atteggiamento della sinistra italiana: sulla vicenda del gas, ho detto che la ragione per cui non riusciamo ad approvare un tetto al prezzo del gas è che ci sono alcune nazioni che si oppongono per salvaguardare il loro interesse nazionale, in particolare l’Olanda e la Germania, che acquista il gas a un terzo del prezzo a cui l’acquistiamo noi. La sinistra – conclude la leader di FdI – ci ha sempre detto che in Europa non bisogna difendere l’interesse nazionale ma noi sosteniamo che bisogna partire dai propri interessi nazionali per poi trovare interessi comuni”.

Fondi russi ai partiti, Gabrielli in audizione al Copasir

È programmata per questa mattina alle 9 l’audizione dell’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, prefetto Franco Gabrielli, davanti al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Al centro della seduta, convocata dal presidente Adolfo Urso, il caso del dossier Usa sui finanziamenti russi a partiti ed esponenti politici di alcuni Paesi. Del dossier non farebbe parte l’Italia ma Urso, durante il suo recente viaggio a Washington, ha fatto sapere di aver concordato con Gabrielli l’incontro per vedere “se ci saranno ulteriori notizie”.

Meloni: “Marche situazione complessa che sembra peggiorare di ora in ora

Nelle Marche c’è “una situazione complessa che sembra peggiorare ora dopo ora”. Giorgia Meloni, presidente dei Fratelli d’Italia, lo dice a Radio anch’io, su Rai Radio1. “Abbiamo dato alla Regione Marche e al presidente Acquaroli la piena disponibilità per cercare di dare una mano”, dice meloni, ricordando che si tratta di una “regione già colpita dal terremoto, si tratta di situazioni particolari”.

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