BOLOGNA – Il costo è di 350 euro al mese. “Non stanza singola”, avverte chiaramente l’annuncio. Non si tratta nemmeno di un posto in camera doppia o tripla. E’, piuttosto, il prezzo da pagare per un posto letto “nell’amplio salotto”. Su una brandina o più probabilmente direttamente sul divano, “spese condominiali incluse”. “Cercasi coinquilino”, è il messaggio relativo a un appartamento in via Broccaindosso pubblicato dalla testata online Zic (Zero in condotta).
Sembrerebbe trattarsi di una offerta di alloggio, se così si può definire, partita più dagli studenti che già abitano in quell’appartamento, che non dal proprietario; “in ogni caso è il sintomo di una situazione ormai fuori controllo, nella quale l’incrocio tra domanda e offerta di casa rende plausibile una proposta come quella veicolata con questo annuncio”, denuncia Zic.
Fino a poco tempo fa a questo prezzo si sarebbe potuta trovare una stanza singola. Ora, denuncia la testata, “la turistificazione della città ha spinto migliaia di alloggi verso piattaforme per locazioni brevi come Airbnb e per gli affitti più lunghi non si trovano case, non si trovano stanze”, se non a prezzi che per molte famiglie diventano proibitivi. E così si riaccende il tema dell’emergenza affitti denunciato già dagli stessi studenti. Un fenomeno peggiorato con il ritorno dei turisti in città (e dunque gli affitti brevi) e degli universitari in presenza dopo due anni di pandemia, tra lockdown e lezioni a distanza.
Emergenza casa, sindaci e Alma Mater: “Serve subito una legge che regoli gli affitti turistici brevi”
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