Escursionista aquilano muore sul Gran Sasso

Pubblicità
Pubblicità

Un escursionista aquilano, Bernardino Romano di 66 anni, è deceduto sul sentiero del centenario sul Gran Sasso. Lo fa sapere il Soccorso Alpino.

La vittima era docente universitario all’Aquila. Il corpo è stato individuato nella tarda serata di ieri ma le operazioni di recupero sono in corso stamattina. Secondo una prima ricostruzione, il 66enne è precipitato in un canalone dopo aver percorso un tratto impegnativo di Vado di Corno, sul versante teramano del Gran Sasso. Al momento dell’incidente l’escursionista era da solo.

L’allarme ai soccorsi è stato inviato dalla moglie, preoccupata per il mancato rientro del marito, segnalando l’intenzione della vittima di fare un’escursione sul Gran Sasso.

I tecnici della stazione aquilana del CNSAS si sono subito recati a Campo Imperatore, individuando l’auto nei pressi di Vado di Corno. Le ricerche si sono quindi concentrate sul sentiero del Centenario ed il corpo è stato individuato e raggiunto lungo uno dei valloni che affacciano sul versante teramano.

Sono ancora in corso le delicate operazioni di recupero della salma ad opera del Soccorso Alpino e Speleologico, rese particolarmente difficoltose dal terreno impervio.

Cinque morti da inizio anno

Con quest’ultimo incidente si allunga il tragico bilancio dei morti sul Gran Sasso nel 2023: sono cinque le persone decedute in incidenti in quota, di cui tre nello scorso maggio, questi ultimi considerati escursionisti esperti.

Il 7 maggio Fabio Racanella, istruttore alpinista di 52 anni di Orvieto, muore dopo essere caduto per una cinquantina di metri lungo la tortuosa e ripida discesa di Canale Bissolati sul Corno Grande. L’uomo stava scendendo con gli sci da alpinismo dalla vetta del Gran Sasso a quota 2.700 metri.

Il 27 maggio Raffaello Toro (44), di Spoltore e Gianluca Camplone (51), pescaresi, muoiono nel corso di una scalata in cordata al Corno Piccolo, nel canale Sivitilli, sopra ai Prati di Tivo, sul versante teramano del Gran Sasso, precipitando dopo un volo di diverse centinaia di metri.

L’8 luglio un alpinista romano, Davide Destriere, 52 anni, muore sul Corno Piccolo. L’uomo era il primo di cordata insieme ad un altro escursionista lungo la Via Mirka sul Corno Piccolo, sul Gran Sasso: al quarto tiro, è volato giù lungo la parete ed è deceduto dopo essere finito incastrato in una nicchia della parete sottostante.

Ieri, l’ultimo, quello di Bernardino Romano, laurea in Ingegneria Civile all’Aquila con una tesi sulla metodologia di studio per la pianificazione di un Parco Naturale Regionale e la sua applicazione proprio al comprensorio del massiccio del Gran Sasso.

Il 2022 è ricordato come ‘annus horribilis’ per le morti in montagna registrate in Abruzzo: nove le persone decedute in 12 mesi, di cui sette a causa di incidenti. Si tratta di un numero che raddoppia la media dei decessi in montagna registrati negli ultimi dieci anni, e supera di una unità il 2019, quando fu registrato il peggior numero di decessi.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source