GLASGOW – È la ricetta della sconfitta perfetta: buon possesso palla (57%), iniziativa per quasi tutto il match, ma zero gol per la Scozia, scarsa incisività davanti e un portiere avversario, Vaclik del Siviglia, semplicemente insuperabile oggi. E poi, ovviamente, Patrick Schick. Perché a volte dimentichiamo che questo grande attaccante ex Roma e Samp, ancora non ha espresso tutto il suo potenziale, ha ancora 25 anni e una classe innegabile. Difatti, è il gioiello della Repubblica Ceca e del Bayern Leverkusen, che l’anno scorso lo ha comprato dalla Roma per oltre 30 milioni di euro, a far trionfare i cechi per 2-0, con la Scozia seppellita da due gol, uno più bello dell’altro. Il primo chirurgico, di testa all’angolo a fine primo tempo, prendendo il tempo a due centrali su tre scozzesi (Hanley e Cooper), su cross del solito e infaticabile Coufal che impreziosisce così una stagione mostruosa con il West Ham.
<< La cronaca della partita >>
Ma è la seconda rete di Schick a tagliare le gambe alla Scozia, comunque omaggiata dai suoi tifosi all’Hampden Park di Glasgow, e a entrare già di diritto tra i più belli di questo Europeo. Un capolavoro di rara meraviglia istintiva: Schick recupera la palla dopo un folle tiro da fuori del difensore Jack Hendry, che pochi minuti prima ha preso la traversa ma che stavolta viene ribattuto a difesa scoperta: la palla viene raccolta dall’attaccante ceco che, in contropiede, fulmina il portiere Marshall fuori dai pali con un clamoroso sinistro a giro da 50 metri. È solo il 52esimo, ma la partita finisce qui. Chapeau.
Eppure la Scozia non molla, fino alla fine. Stupirebbe il contrario, visto che oggi ha giocato in casa, segnando il ritorno nel grande calcio internazionale 23 anni dopo il mondiale in Francia del 1998. Il devastante terzino sinistro del Liverpool e capitano della “Tartan Army”, Andy Robertson, è una spina nel fianco destro della Repubblica Ceca, mentre crea e distribuisce una marea di cross, assist, scatti continui: ha anche una grande occasione a metà primo tempo ma Vaclik compie il suo primo miracolo del pomeriggio sul tiro a botta sicura. La Scozia crea occasioni ma il 25enne ossigenato Lyndon Dykes è inconcludente sotto porta e non trova mai la zampata vincente, prima di uscire. Poi, certo, l’esercito Tartan oggi non è stato neanche fortunato: oltre alla traversa di Hendry, Vaclik ha parato tutto, salvando in maniera straordinaria anche quando Celutska ha provato a farsi autogol. Ora la prossima partita è già da dentro o fuori per la Scozia. E sarà proprio contro l’Inghilterra, a Wembley. In un match decisivo e dai tanti significati, anche politici.
La Repubblica Ceca invece ha dimostrato di essere anche lei un’armata, ma, almeno oggi, molto più solida e spietata della Scozia, soprattutto perché i cechi davanti avevano Schick, mentre gli avversari erano semplicemente spuntati (problema cronico per gli scozzesi). Per il resto, una difesa oggi impenetrabile con Kalas e Celutska, un centrocampo di eccelsa sostanza, Soucek e Darida su tutti, oltre a Jankto, che ha chiuso quasi sempre ogni linea di passaggio. Insomma, una squadraccia per chi ci giocherà contro. E, grazie alla differenza reti, già in testa alla classifica del girone di Inghilterra e Croazia. Che ora, a zero punti come la Scozia, si giocherà tutto già nei prossimi novanta minuti.
Scozia-Repubblica Ceca 0-2 (0-1)
Scozia (3-5-2): Marshall; Hanley, Cooper, Hendry (22’st McGregor); O’Donnell (34’st Forrest), Armstrong (22’st Fraser), McGinn, McTominay, Robertson; Dykes (34’st Nisbet), Christie (1’st Adams). All.: Clarke.
Repubblica Ceca (4-2-3-1): Vaclik; Coufal, Celustka, Kalas, Boril; Soucek, Kral (22’st Holes); Masopust (37’st Masopust), Darida (42’st Sevcik), Jankto (37’st Hlozek); Schick (42’st Krmencik). All.: Silhavy.
Arbitro: Daniel Siebert (GER)
Reti: nel pt, 42′ Schick; nel st 7′ Schick.
Angoli: 5 a 6 per la Repubblica Ceca.
Recuperi: 2′ e 4′.
Espulso: nessuno.
Ammonito: nessuno.
Spettatori: 12.000
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