Europei volley, la Polacca, il Pulcino, la Patriarca di 44 anni: chi sono le spagnole che troverà l’Italia

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Se le ragazze del calcio, la Roja, sono state capaci di vincere il Mondiale a Sydney, cosa faranno Las Leonas del Voley a Firenze? Ora tocca a loro, alla nazionale spagnola di volley incrociare sabato 26 agosto (21.15, diretta Rai2 e Sky) negli ottavi degli Europei l’Italia di Sylla, Egonu, Orro, Antropova, in palio un biglietto per i quarti sempre a Firenze e un destino che nello sport si riassume con poche parole: non hanno niente da perdere. Il pronostico pesa tutto sulle azzurre, che hanno vinto 5 partite su 5 per 3-0, e guardano logicamente verso le semifinali e finali di Bruxelles. Mentre la Spagna no, è arrivata lottando, battendo 3-1 all’ultima partita l’Estonia. Dando più spessore a una storia che racchiude una sola partecipazione mondiale (1982) e un nono posto come miglior piazzamento agli Europei (2009). Festeggiando come se avessero vinto il torneo, sostenute da un piccolo ma rumorosissimo pubblico che ha tinto di rosso e giallo una fetta del palasport di Tallinn.

La spagnole si abbracciano dopo la vittoria sull'Estonia

Ma chi sono le misteriose spagnole che si preparano a trovare soluzioni per il gioco di Davide Mazzanti? Tra tutte la figura più carismatica è quella di Patricia Aranda Muñoz, a cui viene da sorridere quando le chiedono l’anno di nascita: 1979. Quarantaquattro anni: per questo la chiamano La Patriarca. È di Granada, tifa Barcellona, e all’età in cui persino il ritiro è diventato un ricordo lontano vive il privilegio di incrociare Egonu e compagne.

Patricia Aranda Munoz, 44 anni

Ma non tutte sono esperte come Aranda, anzi, la Spagna è piena di giovanissime. Come Zoi Mavrommatis, 18 anni, detta il Pajarito o il Pollito, l’uccellino o il pulcino, con evidente riferimento agli anni della schiacciatrice catalana. Oppure Carolina Camino, 19enne martello galiziano, fan del Real Madrid, o l’altra 21enne di Barcellona Carla Jimenez.

Un gruppo molto allegro, che nei giorni scorsi si è unito a un musicista di strada cantando nella piazza principale di Tallinn. Non che manchino drammi personali: Lucia Varela, centrale 20enne di Novara, qualche presenza in campionato ma top scorer in nazionale, era nella stessa stanza da cui uscì Julia Ituma la notte della tragedia di Istanbul. Porta dentro di sé quel lutto, come le azzurre della Igor Danesi, Bosio e Fersino. Giocare con Las Leonas, fare strada in questo Europeo, è un antidolorifico per chi ha vissuto un’esperienza così difficile da gestire. Ritrovare la semplicità, in un gruppo in cui si ride spesso, il reggaeton la fa da padrone, e spesso le ragazze rievocano le ricette della nonna quando pensano al piatto preferito. O alle nuove avventure che le aspettano la prossima stagione.

Forse la più forte di tutte, la 18enne opposto Julia De Paula Viana, nata a Rio de Janeiro, andrà a giocare a Rzeszow, nell’impegnativo campionato polacco: per questo, oltre che Juli, la chiamano La Polaca. Maria Priscilla Schlegel invece andrà negli Stati Uniti, dove giocò il campionato NCAA con la Southern California e Louisville una conoscenza del campionato italiano: Raquel Lazaro Castellanos detta Kely o Larraqui, che non ha fatto molte presenze a Vallefoglia e ora partirà per Potsdam. Intanto l’esperienza europea se la sta godendo.

Il tecnico Pascual Saurin

Era stato buon profeta il ct Pascual Saurin, che lamentava varie defezioni in nazionale, al momento delle convocazioni, e alla vigilia disse: “Le più giovani penso che stiano perdendo un’opportunità e non siano consapevoli di quel che stanno perdendo”. Lui viene ricordato per “l’epoca dorada” del Murcia, quasi vent’anni fa, un ciclo di vittorie a ripetizione ben lontane però dai traguardi del volley italiano. Per questo esserci, giocare queste partite, vuol dire entrare in una storia piccola ma indimenticabile.

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