Eutanasia legale, parte oggi la raccolta di firme

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ROMA – Con due drammi umani – quello di Mario, tetraplegico e immobile da dieci anni dopo un incidente stradale, e quello di Daniela, scomparsa il 5 giugno per un tumore al pancreas del tutto incurabile – parte oggi la battaglia referendaria per ottenere finalmente una legge sull’eutanasia. L’Associazione Luca Coscioni, con una conferenza stampa alla Camera alle 10, annuncerà la raccolta di firme per la quale avrà quattro mesi di tempo, anziché tre, grazie al decreto legge sulle Riaperture che per i referendum presentati prima del 15 maggio, per via del Covid, ha concesso quest’ampliamento. Alle 11 e trenta la raccolta delle firme proseguirà in via di Torre Argentina, la sede del partito Radicale. Dice Filomena Gallo, la segretario dell’’Associazione Luca Coscioni: “Il Parlamento ignora i tempi di una persona malata che chiede di smettere di soffrire, il referendum è unica soluzione per unirsi alla battaglia di persone come Mario”.

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L’Associazione renderà pubblico anche il video, che Repubblica presenta in esclusiva, di Daniela, la giovane donna pugliese che ha tentato inutilmente di accedere al suicidio assistito possibile grazie alla sentenza della Corte costituzionale sul caso Cappato e sulla morte in Svizzera di Dj Fabo.

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Nonostante, nel suo caso, ricorressero le quattro condizioni poste dalla Corte – e cioè una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale, affetta da una patologia irreversibile, fonte di intollerabili sofferenze, ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli – Daniela è morta senza poter esercitare questo suo diritto per gli ostacoli che sono stati frapposti dal sistema sanitario. Mentre per Mario si è aperto uno spiraglio proprio ieri dopo la storica sentenza del tribunale di Ancona che impone alla Asl di verificare se per lui esistono le condizioni indicate dalla Consulta per accedere al suicidio assistito dopo che questo diritto gli era stato negato da un giudice. 

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