Ex M5S, al Senato naufraga il progetto ‘Alternativa c’è’. Messina (Idv) non concede il simbolo: “Non ci sono condizioni”

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Al Senato il matrimonio non s’ha da fare, nonostante la portata romantica e nostalgica del progetto. Gli ex 5 Stelle espulsi dopo la non fiducia al governo di Mario Draghi non potranno fregiarsi del simbolo dell’Italia dei Valori, partito primogenitore proprio del M5S ai tempi di Antonio Di Pietro. Il segretario di Idv, Ignazio Messina, getta la spugna: “Non c’erano le condizioni, peccato…”, racconta.

Facciamo un passo indietro per spiegare meglio. A differenza della Camera, dove il gruppo Alternativa c’è si è già costituito, a Palazzo Madama per poter creare un gruppo autonomo occorrono non solo 10 senatori almeno ma anche un simbolo di un partito che si è presentato alle scorse elezioni. Ovviamente i 5 Stelle in libera uscita dovevano trovarne uno, che poi fosse minimamente compatibile con il proprio posizionamento politico. L’Idv, che si era presentata con il centrosinistra nel 2018 – nello specifico dentro la lista di Beatrice Lorenzin – senza però eleggere nessuno, sembrava potesse fare al caso. Il primo incontro a Palermo tra emissari dei transfughi e Messina è datato 14 febbraio. Idv dà un via libera all’operazione parziale, ponendo una condizione: che non fosse solo un mero espediente tecnico ma che dietro si lavorasse ad un progetto politico vero e proprio.

M5S, è nata alla Camera la nuova componente degli espulsi: si chiama ‘L’alternativa c’è”. Al Senato accordo con Idv per simbolo

“Invece da quel che ho visto volevano solo il simbolo – spiega Messina – abbiamo fatto diverse riunioni e non siamo mai arrivati a un dunque. Nel loro documento programmatico non c’era una riga sul lavoro, sulla giustizia, insomma mi è parso qualcosa fatto senza crederci”. C’era anche un’altra questione, però. Per Idv andava bene l’opposizione al governo Draghi, ma restando nell’alveo del centrosinistra, con una netta alternatività rispetto a Fratelli d’Italia e a Giorgia Meloni. E poi “prevalevano logiche di rancore contro il M5S, a me il Movimento può fare simpatia o meno ma non ho mica conti in sospeso”, aggiunge il segretario di Idv. Finisce quindi così? Non è detto. Perché se con gli incontri con – ad esempio – il senatore Mattia Crucioli e il deputato Pino Cabras le cose sono andate non bene, Messina è convinto che con altri usciti dal Movimento invece sia possibile ragionare ancora. Magari Elio Lannutti, “ma meglio non anticipare troppo, vediamo con calma”, chiosa Messina. Dispiaciuto per ora? “Un po’ sì, ma non è stato tempo perso, ho comunque imparato qualcosa”.

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