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Federcalcio, Lotito allontanato dal consiglio federale

ROMA – L’ultimo colpo di teatro di Claudio Lotito si consuma in una calda mattinata romana di inizio autunno. Quando, a sorpresa, si presenta davanti alla Federcalcio per partecipare al Consiglio federale. C’è un problema, però: nonostante il suo incarico da Consigliere, per lui non può esserci posto, visto che per i tribunali della Figc il presidente è inibito. La scena è stata quasi surreale: Lotito entra in Figc, senza che nessuno lo ostacoli. Sale al primo piano, nella sala che ospita il Consiglio. Si siede. Al momento di verificare i poteri, il presidente Gabriele Gravina invita Lotito a lasciare l’aula: “Presidente, lei è inibito, non può stare qui”. Lotito a quel punto si solleva e se ne va: “Non resto a dispetto dei santi”. E lasciando la Figc, accusa: “E’ un situazione kafkiana”.   
 
Ma perché Lotito si è comunque presentato? Il presidente della Lazio è convinto di avere tutto il diritto di riprendere posto in Consiglio. È un parere dei suoi legali, figlio del pronunciamento della “cassazione” sportiva, il Collegio di garanzia del Coni. Che ha imposto alla Corte d’appello della Figc di riformare la sentenza con cui il 30 aprile lo aveva inibito per 12 mesi per il caso Tamponi. Gli avvocati, ritengono che fino a quando la sentenza non verrà riformata, lui non sia da ritenere inibito e quindi abbia riacquisito il diritto di partecipare alle riunioni. La Figc è di diverso avviso: per loro, il Collegio di garanzia non ha cancellato la condanna, ma chiesto una riforma dell’inibizione. Per questo, finché la sentenza non sarà riformata, resterà valida la pena precedente. “Il Consigliere Lotito, ritiene illegittimo il rifiuto di consentirgli la partecipazione al Consiglio Federale odierno, giacche’, fin dal 7.09 scorso data di deposito del dispositivo emanato dal Collegio di Garanzia del Coni, non esiste alcuna sanzione che possa impedire il suo diritto di esercitare le funzioni di Consigliere Federale e quindi di partecipare al Consiglio Federale odierno: allo stato nei suoi confronti pende un mero deferimento”, recita la nota ufficiale. 
 
Di certo, Lotito nutre un certo interesse per gli argomenti in discussione. Perché il Consiglio federale ha all’ordine del giorno, tra l’altro, il voto sulla norma che abolirà definitivamente le multiproprietà nel calcio professionistico. Per capirci: De Laurentiis dovrà vendere il Bari, la sua seconda squadra oltre al Napoli, visto che è in Serie C. E Lotito dovrà abbandonare ogni proposito di riappropriarsi della Salernitana, che ha dovuto affidare a un trust con mandato irrevocabile a vendere il club entro il 31 dicembre. Ma la Figc, stavolta, è stata irremovibile.  



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