Femminicidi, a Bologna un corteo con mille fiaccole per ricordare Alessandra

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“Ho in testa lei in ogni momento, penso a cosa direbbe adesso. Vi ringrazio tantissimo. Anche per nostro papà, nostra mamma ma soprattutto per lei. Scusatemi, non riesco a parlare…”. Un lungo applauso riempie via dell’Arcoveggio quando Stefania, la sorella di Alessandra Matteuzzi, regge il microfono in mano per pochi secondi, davanti alla casa dove viveva la donna uccisa il 23 agosto. Il corteo silenzioso arriva fin qui da piazza Liber Paradisus, più di trenta minuti di cammino, le candele accese in mano. Due striscioni in testa urlano: “Vogliamo vivere libere e sicure”, “Rispetto”.

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Stefania apre il corteo. Quando arriva, lo zio Alberto l’abbraccia forte, le ripete “ci siamo noi con te”. Accanto a lei, tra gli altri, il sindaco Lepore, la segretaria del Pd Mazzoni. Alle loro spalle una folla che sembra non finire mai. La Bolognina si ferma a guardarla, chi è al ristorante smette di mangiare, chi è in casa si affaccia alla finestra. Donne, tante. Anche le amiche di Alessandra con  fiocchi rossi sulle magliette bianche. Ma anche bambini. E soprattutto uomini, perché “dobbiamo esserci soprattutto noi, siamo noi che dobbiamo interrogarci”, dice il signor Marco Ferrari.

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“Sono qui perché sono un uomo e gli uomini sono i portatori sani del virus che uccide le donne. Questo è un problema degli uomini di cui le donne sono vittime”, aggiunge lo scrittore Carlo Lucarelli, presidente della Fondazione per le vittime dei reati. “Oltre le parole servono i fatti ed è bene che ci siano tanti uomini, da sindaco ho fatto in modo che il 5 per mille donato al Comune andasse alla Casa delle donne”, spiega Virginio Merola. “Tanta gente significa che Bologna è stanca di assistere alla violenza di genere, significa che le persone chiedono che la politica se ne occupi in maniera seria”, le parole di Federica Mazzoni. La voce delle donne si fa sentire. Con la presenza, con le parole, con gli slogan: “La violenza contro le donne è una questione di tutti e tutte”. Tanti gli esponenti politici e non solo: Elly Schlein, Emily Clancy, Sandra Zampa, Pierferdinando Casini, Maurizio Lunghi e Antonella Raspadori della Cgil.

(eikon)

Il sindaco Lepore alla fine della manifestazione dice: “Voglio ringraziare le tante e i tanti bolognesi che questa sera hanno partecipato a una fiaccolata molto importante. Come ci hanno ricordato Stefania, la sorella di Alessandra, e Andrea, il cugino, oggi Bologna ha dato una grande prova di solidarietà ma anche di forza, la forza di cui hanno bisogno i familiari di Alessandra adesso per andare avanti. Noi saremo a fianco a loro. Oggi abbiamo riunito i centri anti violenza, nei prossimi giorni inviteremo a un incontro tutte le istituzioni che a livello locale si occupano di contrasto alla violenza contro le donne. La violenza si può combattere, occorre avere la volontà politica di insistere e di fare di più perché ogni giorno rischiamo di perdere delle vite”.

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