Ferrero, ex presidente della Samp, rinviato a giudizio, torna in libertà: “Questi sei mesi sono stati tremendi”

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Da un lato la decisione di rinviare a giudizio Massimo Ferrero. Dall’altro, la revoca degli arresti domiciliari. L’ex presidente della Sampdoria dunque andrà a processo insieme ad altri otto imputati a Paola, in Calabria, per il fallimento di quattro società della “galassia Viperetta”. Allo stesso tempo, però, Ferrero torna in libertà: il 6 dicembre era stato arrestato a Milano e portato al carcere di San Vittore, dove era rimasto fino al 23 dicembre, quando il gip aveva disposto gli arresti domiciliari nella sua casa romana. Insieme all’ex numero uno di Corte Lambruschini sono stati rinviati a giudizio: la figlia Vanessa e il nipote Giorgio, l’ex moglie Laura Sini, i contabili Aniello Del Gatto, Roberto Coppolone, Cesare Fazioli, Giovanni Fanelli, Paolo Carini.

L’inchiesta

Massimo Ferrero, chiuse le indagini: si va verso la richiesta di rinvio a giudizio

Ferrero è tornato in libertà per ragioni mediche e dopo aver presentato documentazioni sui concordati riferiti ad altre società. Una volta appresa la decisione del gup si è messo a piangere: “Questi sei mesi sono stati tremendi e ingiusti – ha detto ai suoi avvocati Nicola Carratelli e Francesca Conte del foro di Lecce – con questa decisione il giudice ha dimostrato di essere equilibrato”. Nei suoi confronti, in attesa del futuro processo per una sfilza di reati societari, resta “solo” l’interdizione per dodici mesi dagli incarichi direttivi in quasiasi attività”. Restano invece agli arresti domiciliari Vanessa e Giorgio Ferrero, per i quali i legali non hanno chiesto la revoca della misura.

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