Filippo Ganna si conferma re della cronometro: è di nuovo campione del mondo

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Filippo Ganna ce l’ha fatta, è campione del mondo nella cronometro individuale per il secondo anno consecutivo. In molti pensano, a ragione, che sarà un protagonista delle corse in linea (già lo è in parte viste le tappe inanellate in serie al Giro dello scorso anno), che potrà vincere quel folle salto indietro nel tempo quale è la Parigi-Roubaix. Intanto però, dopo aver trascinato il quartetto all’oro olimpico nell’inseguimento a Tokyo, ed aver bissato a Bruges la maglia iridata conquistata lo scorso anno a Imola, l’etichetta più gettonata è ovviamente quella di ‘re della cronometro’.

Vittoria nell’università del ciclismo

Il successo del 25enne piemontese nei 43,3 chilometri da Knokke-Heist a Bruges (tempo di 47’47″83, media straordinaria) ha -con tutto il rispetto del circuito di Imola tanto caro ai colori azzurri- una valenza ancora maggiore rispetto a quella dello scorso anno. Viene colto in strade che rappresentano l’università del ciclismo davanti ad un pubblico che nella bicicletta identifica lo sport nazionale. Un pubblico che ha metaforicamente soffiato alle spalle di un campione ancora più completo di Ganna. Wout Van Aert, battuto di sei secondi scarsi (47’53″20), è un fuoriclasse. E’ in vantaggio di sei secondi al primo rilevamento, è pari al secondo, perde di pochissimo nel crono che conta più di tutti. Il buon Wout arriva stremato.Non che Ganna sia fresco come una rosa, ma appare più lucido: si rende conto di aver vinto, capta gli umori del momento ed alza perfino il braccio. Medaglia di bronzo per Remco Evenepoel con il tempo di 48’31″17. Facile proiettarsi avanti di una settimana: con due del genere il Belgio sarà la squadra da battere. Tutti gli correranno contro, anche in situazioni così il rischio di fuoco amico è sempre presente.

“Dopo gli Europei le cose si sono sistemate”

“Avevo buone sensazioni ma non sapevo come sarebbe finita – sono le prima parola da bicampione del mondo-. La mia condizione è salita di livello nell’ultima settimana, dopo gli Europei di Trento (dove fu beffato in extremis dallo svizzero Kung, ndr) le cose si sono sistemate. Oggi volevo soltanto vincere, volevo tenere questa maglia per un altro anno. Eravamo tutti i migliori in gara, ho grande rispetto per ogni avversario, ma vincere in casa dei belgi è davvero speciale. Per me era un sogno vincere oggi. Ho fatto una grande prova, è tutto fantastico”. Chiude le bella giornata azzurra l’entrata nei primi dieci di Edoardo Affini, giunto nono.

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