Finale Champions, nelle chat dei tifosi dell’Inter biglietti in vendita a dieci volte il prezzo base

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MILANO — Posti da 70 euro messi in vendita a 700. E tagliandi da 180 ceduti a 1.200. Nelle chat Telegram e nei gruppi Facebook di tifosi interisti è partito il mercato degli ingressi per la finale di Champions League di Istanbul del prossimo 10 giugno. A essere offerti a cifre folli, anche dieci volte il loro prezzo, non sono direttamente i biglietti, che andranno comprati online sul sito della Uefa, ma i codici che permettono l’acquisto. Una pratica che sta facendo infuriare migliaia di appassionati interisti, che accusano i loro compagni di tifo di voler lucrare sull’amore per la squadra. Ad avere diritto ai biglietti erano infatti solo abbonati allo stadio e iscritti agli Inter club. Necessariamente, quindi, chi vende biglietti a prezzi folli lo fa dopo averne fatto richiesta sul sito dell’Inter. E visto il numero esiguo di tagliandi, rispetto alla richiesta, per ogni tifoso accontentato con l’invio del codice, un altro è rimasto a bocca asciutta.

Le prime segnalazioni su Twitter

A denunciare la pratica di prenotare i biglietti allo scopo di rivenderli a cifre gonfiate è stato per primo Mario, account molto attivo su Twitter, con Diego Milito come immagine del profilo, abbonato a San Siro e iscritto a un Inter club, ma escluso dall’assegnazione dei biglietti. “Pensare di condividere lo stadio e abbonamento con gente che sa solo lucrare sulle passioni mi fa stare male. Questa gente va identificata e bannata da San Siro, non si meritano l’Inter e l’Inter non si merita di avere certi tifosi”, ha scritto. A questa prima segnalazione, molte altre ne sono seguite. La storia è sempre la stessa: tifosi interisti che nei gruppi di appassionati nerazzurri partono con “mi spiace ma non posso andare a Istanbul”, poi in privato indicano i prezzi, spesso dieci volte superiori a quello di vendita.

L’attesa che la Uefa intervenga

Per il ritorno dell’euroderby in finale di Champions League del 16 maggio, in casa dell’Inter, il club nerazzurro decise di opporsi con forza alla pratica della rivendita dei biglietti, arrivando ad annullare e rimborsare i tagliandi comprati sui siti web di compravendita fra privati, e arrivando a vietare agli abbonati titolari dei tagliandi “la possibilità di rinnovare il proprio posto per la stagione 2023/24 oppure il tesseramento Inter Club, a seconda dei casi”. Una presa di posizione severa, molto apprezzata dalla maggioranza dei tifosi. Questa volta la situazione è più complessa: non è infatti direttamente l’Inter, ma la Uefa, a mettere in vendita i biglietti. Dovrebbe quindi essere l’organo di governo del calci europeo a decidere di punire chi rivende a cifre folli il proprio posto. Come? Ad esempio annullando l’assegnazione e trasferendo il diritto a vedere la partita a chi è in lista di attesa. Finora, dalla sede di Nyon, nulla si è mosso in questo senso.

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