Financial Times: il paradiso del surf è a due passi da Roma. Addio California, le onde migliori sulla costa da Torvajanica a Ostia

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Addio Calfornia. Basta con Bali. Il paradiso del surf è italiano. E non solo in Sardegna. che con Capo Mannu è già nota, ma si trova sulla costa laziale: da Torvajanica a Ostia, da Fregene a Cerenova, Santa Marinella, Circeo. Una lingua di sabbia a due passi da Roma.

Lo stupore è prima di tutto quello del Financial Times: “Quando i viaggiatori internazionali vengono a Roma, di solito non mettono in valigia una tavola da surf con macchina fotografica, occhiali da sole e cappello di paglia”. Un errore blu, sostiene il quotidiano britannico. Dovrebbero invece. Oltre i monumenti, la costa laziale è il vero segreto nascosto appena fuori Roma, continua il Ft, sia sud che a nord della capitale. Colosseo e leoni del mercoledì.

“Quasi due dozzine di spot per surfisti su una striscia di terra lunga circa 20 chilometri”. “Con la sua arte e cultura, architettura storica, cibo, bevande e paesaggi mozzafiato” continua il britannico Ft, in pochi sanno che appena fuori dalla città c’è una costa esposta a onde perfette che provengono da più direzioni e, nei giorni giusti, “può essere molto divertente per i surfisti”. Grazie al clima mite “è possibile surfare tutto l’anno, ma il periodo migliore per inseguire l’onda perfetta è da settembre a marzo, perché le onde nel Mar Mediterraneo sono alimentate quasi esclusivamente dalle condizioni meteo”.

Che bello leggersi da fuori. La scelta degli appassionati è vasta e si muove in base a nuvole e vento.

“Se il mare si arrabbia, qui ci divertiamo di più”, dice al Financial Times uno dei migliori surfisti italiani Roberto D’Amico. “Qui servono brutto tempo, temporali, pioggia e bassa pressione”. Parla da Banzai, la spiaggia di Santa Marinella, 65 chilometri a nord-ovest di Roma. Uno dei luoghi di surf più popolari del Paese, “Che attira dozzine di surfisti e tutti” scrive il quotidiano, “sembrano apprezzare il tempo cupo”. Surfisti esperti, adolescenti e bambini, pagaiano, prendono le onde, stanno in piedi e girano. “Sono tutti straordinariamente agili”. Tipo gli hawaiani.

Si può dire che i laziali “abbiano un talento naturale”, continua D’Amico. “Alcuni iniziano a surfare per caso, magari con una tavola usata e iniziano per divertimento. Ma presto il surf finisce per diventare più di uno sport. È una bellissima dipendenza”.

Il surf in Italia è iniziato a diventare popolare alla fine degli anni ’70, quando i pionieri di questo sport iniziarono ad arrivare sulla costa laziale. Negli anni è cresciuto in modo esponenziale aiutato da nuove tecnologie e strumenti che facilitano le previsioni meteo. La spinta finale che ha consacrato il surf in Italia e altrove è stata la sua inclusione nel 2016 come sport olimpico (si prevedeva il suo debutto ai giochi del 2020).

“In Italia sono gli sport olimpici a fare la differenza. Se sei uno sport olimpico, ottieni automaticamente maggiore attenzione da parte dei media, del governo e delle istituzioni preposte”, afferma Marco Gregori, direttore tecnico del surf presso la Federazione Italiana Sci Nautico e Wakeboard. “Questo ha fatto sì che i tanti giovani che hanno continuato ad avvicinarsi allo sport in questi anni lo facciano con sempre più entusiasmo”. “E poi, ovviamente”, continua, “è ovvio: è terribilmente bello”.

Il Financial Times dà infine consigli pratici. “Scuole e istruttori offrono assistenza a tutti i livelli e alle varie età. L’inverno è il periodo migliore per i surfisti più esperti per entrare in acqua (e sì, ci sarà comunque bisogno di una muta). In estate, l’acqua è calda ma le onde sono meno potenti: il momento ideale per i principianti per iniziare a praticare. Ma prima di andare in spiaggia con una tavola da surf infilata sotto il braccio, è importante controllare il tempo e capire direzione e forza del vento, che di conseguenza influenzerà le onde e la spiaggia da scegliere. Il modo più semplice è contattare una delle scuole di surf lungo la costa, che controllerà le previsioni del tempo e del vento e ti indirizzerà verso la soluzione migliore, in termini di tempo e posizione. Le scuole di ogni spiaggia offrono anche il noleggio di mute e tavole”. Bye Bye Venice Beach. Tavole da Point Break e tutti in fila sull’Aurelia. Se gira il vento, Pontina.

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