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Fine vita, la legge per ora è salva: la Camera respinge l’emendamento soppressivo di Lega e FI

Dopo la bocciatura da parte della Consulta del referendum sull’euntanasia, la legge sul suicidio assistito per ora è salva e può proseguire il suo iter. Non passano infatti alla Camera gli emendamenti soppressivi presentati da Lega e Forza Italia che rischiavano di affossare per sempre l’intero provvedimento sulla morte volontaria medicalmente assistita firmato da Pd e M5S. I due emendamenti soppressivi avevano come primo firmatario Alessandro Pagano per la Lega e Pierantonio Zanettin per Fi. Ma, contrariamente alle previsioni, i due partiti di centrodestra non hanno chiesto il voto segreto. I voti contrari sono stati 262, i favorevoli 126.

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L’esame della legge proseguirà a marzo, ma intanto oggi si è riuscito a segnare un passo avanti ricavando una breve finestra di voto in aula. “Un segnale positivo da parte dell’aula che spero venga accolto positivamente da quel vasto pezzo di società che si è sentito deluso per la non ammissione del quesito referendario”, ha commentato Mario Perantoni, presidente della commissione giustizia della Camera e deputato M5s. “Gli emendamenti soppressivi, i più insidiosi, sono stati respinti dalla maggioranza che sostiene il provvedimento, spero si vada avanti così”, ha aggiunto.

Stamattina è stato il segretario del Pd Enrico Letta a sollecitare di procedere in Aula: “Il testo copre il vuoto normativo che sta generando tante situazioni drammatiche. È un dovere legiferare in questo campo”.

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Sul fronte opposto il leader leghista Matteo Salvini ha commentato: “Io sto con le parole del Santo
Padre. Per me la vita è vita, quindi voteremo di conseguenza. Se ci fosse stato il referendum avrei fatto campagna per il no”.

Contrario alla legge sul suicidio assistito è anche Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e promotore del referendum sull’eutanasia. “Sul fine vita – e lo dico a chi ha dichiarato la propria gioia perché finalmente si poteva iniziare a discutere una legge – il testo base all’esame della Camera è peggiorativo della situazione attuale perché restringe le possibilità di accesso all’aiuto al suicidio. O viene emendato o è nel sentiero stretto fra l’inutile e il controproducente”.



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