Finisce all’asta il set del ‘Mulino bianco’ nel Senese

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L’antico mulino di Chiusdino, in provincia di Siena, set dello spot del marchio “Il Mulino Bianco”, va all’asta: comparve da 1989 nella pubblicità per i biscotti della Barilla realizzata dal creativo Armando Testa con la regia di Giuseppe Tornatore e la musica di Ennio Morricone. L’immobile, che ospita un agriturismo, sarà venduto dall’Istituto Vendite Giudiziarie di Siena nel prossimo mese di ottobre. Il prezzo base è fissato in poco più di un milione di euro, l’offerta minima è 831.204 euro e 89 centesimi. La notizia è pubblicata oggi da “La Nazione”.

Il mulino era diventato negli ultimi vent’anni un agriturismo con ristorante, piscina con solarium, una decina di stanze e diversi bagni, una torre e una parte museale dove sono conservati gli strumenti per produrre l’energia elettrica grazie alla ruota del mulino e le macine per lavorare i cereali. Prima della conquista della popolarità, era un mulino in rovina, a poca distanza dall’abbazia di San Galgano, quella che ha per tetto il cielo, e accanto la roccia in cui il cavaliere Galgano incastonò la spada.

Forse sarà stato merito di questi ‘vicini magici’, più probabilmente sarà stato il frutto della genialità di Tornatore e Morricone, ma quel luogo divenne una meta di culto specialmente nei weekend. Lo spot era talmente efficace che divenne un ‘topos’: c’era il padre, giornalista, che tornava in quella casa di campagna dopo una giornata in redazione; la madre, di una bellezza semplice, con un filo di perle al collo, un ragazzino e una bambina con facce da pubblicità e anche un nonno saggio e rassicurante. Microstorie di gattini adottati e piccoli drammi tutti risolti con le merendine e i biscotti, mentre la ruota di quel mulino, dipinto di bianco per rispettare il logo, girava tranquilla come la ruota del mondo. Tutte le famiglie italiane aspirarono ad assomigliare a quella del Mulino Bianco, partì una caccia grossa al casolare in campagna, in Toscana o in Umbria, dove le colline somigliavano a quel set. E lì, nel ‘non luogo’ andò in scena un pellegrinaggio che fece epoca. Negli anni ’90 il sabato e la domenica la strada tutta curve nella Val di Merse, in provincia di Siena, che collega Chiusdino alla Maremma, divenne un serpentone di auto: centinaia di persone che si sobbarcavano chilometri per portare i bimbi a vedere il ‘Mulino Bianco.

Il logo del celebre marchio  

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