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Fiorentina-Juventus 1-1: Morata replica a Vlahovic, ma la Champions bianconera è a rischio

FIRENZE – Chissà se prima che il campionato finisca la Juve riuscirà a peggiorare ancora o se prima o poi fermerà questa scadente retrocessione nel gioco e nei risultati. Neanche uscire dalla Champions, e dunque concedere a Pirlo settimane intere di lavoro, è servito a qualcosa: ogni tanto arriva qualche risultato accettabile che comunque, oggi come oggi, non garantisce nulla in prospettiva Champions. Ronaldo sembra sia ormai dato alla macchia, a volte si ha l’impressione che giochi contro. Stavolta la faccia l’ha salvata Morata, che ha consentito ai bianconeri di strappare un punto a una Fiorentina poco più che modesta.

<<La cronaca della gara>>

Il 3-5-2 sbagliato di Pirlo

La Juve ha la dote di far fare bella figura a chiunque, anche a chi non ne ha tutte le intenzioni o tutte le possibilità. È il caso della Fiorentina, partita con cautela e una lieve soggezione delle quali si è sbarazzata non appena ha capito la consistenza dell’avversario, che non aveva niente a che vedere con il nome che porta o con i risultati degli ultimi nove anni. Pirlo ha cambiato modulo per le assenze di Danilo e Chiesa, passando al 3-5-2 e occupando malissimo il campo sia fase di possesso sia di copertura: la configurazione del centrocampo, con due mediani larghi (Bentancur e Rabiot) e una mezzala mobile (Ramsey), ha fatto sì che mancasse un punto di riferimento centrale per l’impostazione, così l’azione è quasi sempre partita dai piedi di De Ligt e Chiellini, che salivano fin sulla trequarti per appoggiare la palla a compagni marcatissimi. La Fiorentina ha così preso coraggio, ha alzato il baricentro che inizialmente era molto basso e ha trovato senza troppi sforzi spazi in cui muoversi, soprattutto nelle zone di Igor e di Amrabat, liberati dal fatto che l’unica strategia della Juve era raddoppiare o addirittura triplicare la marcature di Ribéry, ma anche dalla liquidità delle posizione in campo: Pirlo ha lo sfizio di cambiare modulo a seconda che la squadra sia in possesso palla o meno (qui passava dal 3-4-1-2 a 3-5-2), finendo per fare confusione in entrambe le versioni.

Il palo di Pulgar e il cucchiaio di Vlahovic

Le occasioni per la Fiorentina sono arrivate come per inerzia. Al 12’ Ribéry, dopo una palla persa da Ronaldo a centrocampo, ha verticalizzato per Vlahovic, anticipato millimetricamente da Szczesny. Al 19’ il portiere polacco è volato a deviare una botta dalla distanza di Milenkovic. Al 21’ un di destro di Pulgar, leggermente deviato da Bonucci, è andato a schiantarsi sul palo. E al 29’ Rabiot ha cercato scompostamente di contendere a Vlahovic una palla alta in area finendo per toccarla col braccio: dopo aver visto la moviola, Massa ha assegnato il rigore che lo sfacciato Vlahovic ha segnato facendo il cucchiaio a Szczesny. Solamente un quarto d’ora più tardi la Juve ha organizzato un’azione finalmente decente (anzi, anche piuttosto bella), liberando Ramsey in area con una combinazione elegante tra Dybala e Bentancur. Ma il gallese, a tu per tu con Dragowski, non ha neanche centrato la porta.

Morata e 4-3-3 le mosse azzeccate

L’intervallo è servito a Pirlo per riflettere sui suoi errori e correggerli: togliendo Bonucci e Dybala per Kulusevski e Morata è passato al 4-3-3, e tanto è bastato per mettere paura alla Fiorentina, anche perché da parte sua Iachini s’è fatto sopraffare dalla prudenza: dovendo rimpiazzare l’acciaccato Venuti, ha preferito inserire un difensore puro (Quarta) e spostare Caceres sulla destra, varando un 5-3-2 esageratamente difensivo che ha permesso alla Juve di prendere posizione nella metà campo viola non chissà per quali meriti, ma per una pura questione di caratteristiche in campo. La pericolosità bianconera si è di fatto limitata al pareggio di Morata dopo appena 32”: il sinistro a giro dello spagnolo, messo in moto da Cuadrado, è stato notevole, ma nel conto bisogna mettere gli errori di Pezzella, che ha sbagliamento movimento tenendo in gioco l’attaccante, e di Quarta, che s’è fatto aggirare da Morata senza opporre resistenza.

Oltre Cuadrado il nulla

La Juventus ha messo le tende i avanti, ma continuando a giocare a ritmi blandi e a palleggiare faticosamente, senza nessuna linearità, né qualità, né fantasia. L’unica soluzione di gioco è stata Cuadrado, per altro in questa circostanza molto impreciso, e a conti fatti la Fiorentina, sempre più barricata, ha tremato soltanto su un’uscita a vuoto di Dragowski, che Chiellini non è riuscito a sfruttare. Un tiro di Pulgar deviato da Szczesny è tutto ciò che i viola sono riusciti a offrire nell’attesa che il tempo passasse, e in una partita tanto brutta sembrava che non passasse mai. Ma poi è finita, con un giusto 1-1 che uscirà presto dai ricordi di chiunque.



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