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Firenze, cinque arresti per pedopornografia, tra di loro un catechista e l’autista di uno scuolabus

Ben 1.700 sospetti controllati, 31 in toscana. Un’operazione della Polizia di Stato di Firenze per il contrasto alla pedopornografia ha portato all’arresto di cinque persone e alla denuncia di altre 26.

Tra di loro persone che svolgevano attività lavorativa o extra-lavorativa che consentiva contatti quotidiani con bambini in tenera età. Ad esempio, uno degli arrestati era autista di scuolabus, un altro catechista, mentre altri due avevano rapporti con figli o parenti di fascia di età tra 1 e 8 anni.

Per cinque degli indagati, oltre alla gravità del fatto, desumibile dalla detenzione di migliaia di immagini e video raffiguranti bambini, anche in tenera età, coinvolti in atti sessuali con adulti o con altri minori, oltre che in atti di autoerotismo, è stata accertata anche la pericolosità, in quanto stabilmente dediti alla raccolta e allo scambio di materiale pornografico realizzato con l’impiego di minori di 18 anni. Gli arresti sono stati tutti convalidati dall’autorità giudiziaria procedente, che ha anche disposto opportune misure cautelari.

Le indagini sono state condotte dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale per la Toscana (C.O.S.C. della Polizia Postale per la “Toscana”), diretto dal gruppo reati informatici della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze.

L’attività si inserisce nella più ampia operazione “DICTUM”, supportata operativamente dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.) del Servizio Polizia Postale ed originata da un’indagine del C.O.S.C. della Polizia Postale per la “Lombardia”, che ha visto coinvolti oltre 1.700 utenti residenti in Italia, 31 dei quali in Toscana, che si procacciavano materiale pedopornografico attraverso un noto servizio di cloud storage estero.

Gli elementi emersi nel corso della complessa attività investigativa, curata dalla Sezione specializzata del C.O.S.C. della Polizia Postale per la “Toscana”, hanno permesso alla procura della Repubblica di Firenze di emettere provvedimenti di perquisizione informatica a carico di tutti i 31 utilizzatori degli account individuati in ambito regionale.

Le sofisticate tecniche di analisi utilizzate dagli investigatori del C.O.S.C. della Polizia Postale per la “Toscana” sui dispositivi informatici sequestrati agli indagati hanno consentito di accertare che molti di loro si servivano della navigazione anonima su internet per non essere rintracciati. Il materiale illecito scaricato da internet veniva catalogato in base alla tipologia, per poter essere rapidamente individuato, per soddisfare il desiderio del momento o per condividerlo con altri utenti.



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