Fisco, Letta insiste: “Assurdo finanziare dote per i giovani con il Recovery, meglio la tassa di successione”

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“Non mollo”, aveva detto giorni fa Enrico Letta. E così è. Oggi è tornato sulla questione tassa di successione e dote per i maggiorenni. E su Twitter ha scritto: “Mi si chiede perché non finanziare la dote” per i diciottenni “coi tanti soldi che abbiamo ora. Perché ora finanziamo soprattutto a debito e quel debito, domani, lo pagheranno gli stessi giovani di oggi. Assurdo. Meglio la tassa di successione sui patrimoni alti, di ora. Domani da Fazio”, conclude annunciando che domenica sera sarà ospite della trasmissione che Tempo che fa su Rai Tre.

La proposta del segretario del Pd è arrivata giorni fa: una dote per i 18enni più disagiati da 10mila euro finanziabile con l’aumento della tassa di successione sui patrimoni sopra il milione di euro, chiedendo “alla parte più ricca della popolazione, l’1%, di dare un contributo per aiutare i giovani”. Un’idea troncata subito dal presidente del Consiglio, Mario Draghi: “Non ne abbiamo mai parlato, non è il momento di prendere i soldi ai cittadini, ma di darli. L’economia è ancora in recessione”.

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Un ‘no’ che ha provocato varie reazioni. Il Pd si è schierato a favore del suo segretario definendo la proposta “di sinistra”, dal deputato dem Matteo Orfini al vicesegretario Peppe Provenzano. Ora anche Alessandro Alfieri, coordinatore nazionale di Base Riformista, commenta: “È una proposta sacrosanta nel merito, certo va e andrà discussa tutti insieme, ci ragioneremo nell’ambito complessivo della riforma fiscale”.

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Ieri, però, un segno di distensione da parte del premier. Che ha avuto un lungo e cordiale colloquio telefonico con il segretario del Pd.

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