MILANO – Si scalda il confronto tra governo e parti sociali in vista della presentazione dell’attesa riforma delle pensioni che dovrebbe portare a un graduale innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 65 anni da qui al 2031. Diversi sindacati francesi hanno ribadito oggi, prima di un nuovo incontro con l’esecutivo, la loro ferma opposizione all’incremento dell’età, parlando di una “riforma ingiusta”. “La riforma così come prevista susciterà parecchia conflittualità sociale”, ha avvertito il segretario del sindacato CFDT, Laurent Berger, intervistato dal giornale La Dépêche du midi. “La misura sull’età, è una linea rossa”, ha avvertito, aggiungendo che se ci saranno “annunci con un innalzamento dell’età legale a 65 o 64 anni, la Cfdt, come gli altri sindacati, chiederanno ai lavoratori dipendenti di mobilitarsi contro questa misura”.
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Sulla stessa linea il leader di Force Ouvrière, Frédéric Souillot. “Se ci dicono innalzamento dell’età di uscita o estensione dei contributi le cose si bloccheranno. Ci sarà una mobilitazione, una forte mobilitazione”, avverte, aggiungendo che “oggi, oltre all’insieme delle organizzazioni sindacali, la maggioranza dei francesi è contraria all’innalzamento dell’età pensionistica o ad una estensione dei contributi”. Il presidente di Cfe-Cgc, Francois Hommeril, promette da parte sua di unirsi ai manifestanti se il governo dovesse insistere nel suo progetto e denuncia una riforma a suo avviso “molto ingiusta”, “non giustificata da questioni di equilibrio di bilancio”.
Seppellita a fine 2019 dopo scioperi a oltranza e l’avvento della pandemia da Covid-19, la riforma previdenziale è stata tra le grandi promesse non mantenute di Macron nel precedente quinquennato all’Eliseo (2017-2022). Nella campagna elettorale che lo ha riconfermato alla presidenza lo scorso aprile, Macron si era comunque impegnato a farla varare al più presto in caso di rielezione. Gli occhi sono tutti puntati sulla premier, Elisabeth Borne, che dopo vari rinvii è chiamata a presentare la riforma il 10 gennaio.
Borne: “Livello a 65 anni non è scolpito sulla pietra”
La stessa Borne però oggi ha lasciato aperto uno spiraglio di trattativa. Il livello di età a 65 anni “non è scolpito sulla pietra”, ha detto in una intervista alla radio Franceinfo, aggiungendo che “altre soluzioni” potrebbero essere adottate per raggiungere gli obiettivi di bilancio al 2030.
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