Frenano i prezzi degli affitti per i fuori sede, ma non calano: Milano resta la più cara d’Italia con una singola a 626 euro

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Milano aveva tutti gli occhi puntati addosso, dopo aver fatto partire la protesta delle tende contro il caro affitti poco prima dell’estate: ora la città, per la prima volta negli ultimi anni, frena sui rincari. Anche se il dato va letto alla luce di un contesto decisamente particolare: i prezzi delle stanze, infatti, salgono in ogni zona della città, ma il costo medio si mantiene stabile grazie all’aumento del numero delle stanze proposte nelle aree meno costose. Il motivo? Molti proprietari di immobili in zone meno centrali che affittavano l’intera casa hanno deciso di entrare nel mercato delle stanze.    

A dirlo è un rapporto di Immobiliare.it. Dall’analisi Milano risulta essere comunque ancora la città  più cara d’Italia, con un costo medio delle singole di 626 euro al mese: dato che segna una leggerissima crescita dell’1 per cento rispetto all’anno scorso. Aumenta l’offerta (+36%) di stanze in affitto, e cresce ancora la domanda (+15%).

Scendendo nel dettaglio, le stanze più costose si trovano in zona Porta Genova e Ticinese (il prezzo medio è di 871 euro ed è salito del 29% rispetto al 2022), in Porta Venezia (769 euro, +22%) e in centro (758 euro, + 10%). Quelle più economiche sono in zona piazza Napoli e Soderini (536 euro di media, +4%), Forlanini (553 euro, +4%), Udine e Lambrate (567 euro, +6%). 

Salgono invece i prezzi per un posto letto in stanza condivisa, soluzione che generalmente viene scelta dai fuori sede che intendono risparmiare: adesso la media è sui 348 euro, in crescita dell’8 per cento rispetto allo scorso anno.

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Contemporaneamente si registra un aumento dell’offerta di case in affitto molto importante nei centri satellite, come ad esempio Brescia (+75%) e Bergamo (+49%): è il segnale che queste città ora si propongono come alternativa a Milano.

“L’attenzione degli ultimi mesi verso la tematica del caro affitto che ha coinvolto in maniera trasversale i principali poli universitari italiani, ha sortito l’effetto di risvegliare l’interesse dei piccoli proprietari verso un mercato, quello delle stanze, appunto, percepito come più redditizio, sicuro e reattivo rispetto a quello tradizionale – afferma Carlo Giordano, Board Member di Immobiliare.it – Nel lungo periodo vedremo anche i risultati degli investimenti previsti dal Pnrr oppure nuove iniziative private di sviluppo per gli studentati, ma nel breve è la piccola proprietà ad aver compreso l’opportunità di proporre i suoi immobili in un’ottica di condivisione, raccogliendone i vantaggi. Questa crescita degli alloggi disponibili porterà a un miglior equilibrio tra domanda e offerta che, finalmente, darà un freno alla risalita dei canoni di locazione”.

Tornando all’analisi dei dati nei quartieri milanesi, tra quelli in cui i prezzi per le stanze singole aumentano di più ci sono Maggiolina e Istria, dove il costo medio sale del 25% fino a 609 euro, e Precotto-Turro, dove si tocca quota 605 euro per un +24%. L’unica zona in cui i prezzi diminuiscono è l’area di Quadronno Palestro e Guastalla: il calo è dell’1 per cento e il costo medio di una stanza singola è di 682 euro.  

 

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