Funivia del Mottarone, faro della procura sui dispositivi di sicurezza. A Stresa arriva il ministro Giovannini

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Accertamenti sui dispositivi di scurezza che potrebbero essere la causa della caduta della cabinovia, nonostante la manutenzione dell’impianto semprerebbe in regola. E poi controlli sulla cabina di comando. La procura di Verbania non vuole tralasciare nulla nell’indagine per omicidio colposo plurimo che dovrà fare luce sulla tragedia della funivia Stresa-Mottarone, in cui ieri hanno perso la vita 14 persone. Gli investigatori, che hanno messo sotto sequestro l’area, lavoreranno anche sulla documentazione dell’autunno scorso relativa ai controlli magnetoscopici dei cavi e chiederanno una lunga serie di perizie. Si attendono nelle prossime ore le prime iscrizioni nel registro degli indagati per consentire gli accertamenti irripetibili che richiedono la presenza dei consulenti di parte. Tra gli elementi da chiarire c’è anche il fatto che il freno d’emergenza della cabina non ha funzionato: “Sono tutte supposizioni, ma credo ci sia stato un doppio problema – dice il responsabile provinciale del Soccorso alpino, Matteo Gasparini -: la rottura del cavo e il mancato funzionamento del freno di emergenza. Non sappiamo perché non si sia attivato, mentre nella cabina a valle ha funzionato”. La mancata attivazione del freno, spiega, “ha fatto sì che la cabina, dopo la rottura del cavo, abbia preso velocità, iniziando a scendere, finendo così catapultata fuori dai cavi di sostegno”.

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Funivia del Mottarone, arriva il ministro Giovannini

 Il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini sarà questa mattina a Stresa per un vertice dopo la tragedia. Sarà accompagnato dal capo del Dipartimento nazionale della Protezione Civile Fabrizio Curcio. All’incontro parteciperanno il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio con il vicepresidente e assessore alla Montagna Fabio Carosso e l’assessore alle Infrastrutture e Trasporti e alla Protezione Civile Marco Gabusi. Presenti, inoltre, il sindaco di Stresa, Marcella Severino, e il prefetto di Verbania, Angelo Sidoti.

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Lotta per la vita il piccolo sopravvissuto alla tragedia di Stresa

Restano gravi le condizioni del bambino di 5 anni unico sopravvissuto all’incidente della funivia del Mottarone. Ricoverato all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, dopo l’intervento di ieri la prognosi resta riservata. Al momento il piccolo è intubato e sedato. In ospedale, nella tarda serata di ieri, è arrivata la zia del bambino, sorella del padre che nell’incidente è morto con la moglie e con l’altro figlio di due anni. La famiglia, di origini israeliane, viveva nel Pavese.

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“Sono volontario da 25 anni, e ne ho viste tante, ma mai così. Sembrava una scena di guerra”. Il responsabile provinciale del Soccorso alpino di Verbania, Matteo Gasparini, descrive così la scena che si è trovato di fronte al Mottarone, dove una cabina della funivia è precipitata causando la morte di quattordici persone. “Sono stato anche a Rigopiano – aggiunge – ma una situazione così non l’avevo mai vista”.

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