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Fuorigioco semiautomatico, i calciatori in 3D: “Non ci sarà più un caso Candreva”

LISSONE – Mercoledì prossimo debutterà anche in Italia il Saot, il fuorigioco semi-automatico, il passo ulteriore verso la digitalizzazione dell’arbitraggio. In verità debutterà in Arabia Saudita, perché l’esordio della nuova tecnologia avverrà a Riad in occasione della Supercoppa Italiana tra Milan e Inter che si giocherà mercoledì 19. In campionato, la Saot verrà ufficialmente e definitivamente introdotta a fine mese, con l’inizio del girone di ritorno.

La serie A la prima a introdurre il Saot

“Siamo stati il primo campionato al mondo ad aver adottato la Gol line technology e, dal 2017, il Var” si è vantato Luigi De Siervo, ad della Lega, “e adesso siamo i primi a introdurre la Saot”, già impiegata in Champions League e nella Coppa del Mondo in Qatar ma non ancora nelle leghe nazionali. Gli arbitri italiani l’hanno testata offline in questi mesi sulle partite di campionato e ci hanno lavorato sopra anche durante la pausa mondiale perché, come ha spiegato il designatore arbitrale Gianluca Rocchi, “facciamo un salto in avanti dal punto di vista tecnologico ma la parte umana resta fondamentale”.

L’ultima parola resta sempre all’arbitro

In particolare, a var e avar spetterà stabilire se un calciatore in fuorigioco sarà attivo e passivo, “perché la macchina ci segnala l’oggettività di una posizione, ma alla fine sono gli arbitri e gli assistenti in carne ossa a valutare ogni posizione nella sua soggettività”.

Otto telecamere per “creare” calciatori in 3D

La Saot è una tecnologia sviluppata da Hawk Eye, la stessa società che si occupa della Gol line technology e che assiste Var e Avar nel modernissimo centro di Lissone dove ogni partita viene passata al setaccio della moviola. In concreto, ci saranno otto telecamere che tracceranno fino a 29 punti del corpo di ogni giocatore, elaborando in tempi brevissimi delle immagini prima in 2D e poi in 3D che in pochi secondi segnaleranno agli arbitri la presenza o meno di una posizione irregolare. “Un caso Candreva è irripetibile” ha spiegato De Siervo, ricordando quanto accadde in Juventus-Salernitana, quando tutti gli occhi elettronici si persero la posizione del calciatore che teneva in gioco tutti gli altri. Il vantaggio del fuorigioco semiautomatico è prima di tutto l’accuratezza (non ci sarà più le linee da tracciare e millimetriche verifiche da fare) ma anche l’immediatezza, perché le revisioni richiederanno tempi ridotti rispetto a quelli attuali. “Ma la fretta non dovrà mai andare a scapito dell’accuratezza”, precisa Rocchi. “Ai miei raccomando sempre quattro cose: accuratezza, accuratezza, accuratezza e ottimizzazione della ripresa dei tempi di gioco”.

Rocchi: “Lavoriamo per ridurre le pause”

Giocare di più e avere sempre meno tempi morti è l’obiettivo di Rocchi. “Intanto vorrei sfatare la diceria che in Italia si gioca di meno”, spiega il designatore: il tempo effettivo medio è di 54′, inferiore soltanto ai 56′ della Champions League. “In media il recupero è complessivamente di sette minuti e mezzo, il più lungo tra i campionati top. Ma stiamo lavorando per ridurre sempre di più le pause: al netto delle interruzioni obbligate, tipo quelle per le sostituzioni o per le revisioni al monitor, possiamo intervenire soprattutto sulla ripresa del gioco in tempo previ. Tra l’assegnazione di in calcio di punizione e la sua battuta possono passare anche un minuto e 40 secondi: è troppo. Ai miei arbitri ho chiesto di intervenire soprattutto su questo aspetto”. In pratica, si tratta di ridurre le proteste dei giocatori e di evitare gli assembramenti. “Quest’anno sono in calo ammonizioni e le espulsioni di allenatori. Significa che il rapporto con loro sta migliorando”.

Sacchi va “in panchina”, complimenti a Massa

A questo proposito, Rocchi ha elogiato il comportamento di Inzaghi e Spalletti, che hanno benedetto la designazione del milanese Sozza per Inter-Napoli, che ha abbattuto il vincolo dell’incompatibilità geografica. Sempre in ambito nerazzurro, il designatore ha definito “un incidente” l’errore di Sacchi in Monza-Inter che ha negato il terzo gol ai nerazzurri. “Sacchi non sarà sospeso, al massimo andrà in panchina per un po’. Ho una squadra eccellente e problemi di abbondanza: è normale che faccia giocare chi ha fatto una prestazione da 9 e non chi l’ha fatta da 6”. Elogi invece per Massa, arbitro di Milan-Roma: “Di solito con lui si gioca molto e ci sono pochi cartellini, mentre domenica è andata esattamente al contrario. Ma ha fatto benissimo: anziché imporre il suo stile alla partita ha assecondato quello scelto dai giocatori. C’è stato un numero di falli, e di provvedimenti conseguenti, in linea con uno spareggio salvezza”.

In futuro, meno arbitri e più Var

Per il futuro, la tendenza sarà la specializzazione e la separazione delle carriere. “Avremo sempre meno arbitri da campo e sempre più arbitri da monitor”, prefigura Rocchi. “Fare l’arbitro o il var, il guardalinee o l’avar sono lavori completamente diversi, sarà inevitabile andare verso la separazione dei ruoli, a maggior ragione con l’introduzione del Saot”.

Il fuorigioco non sarà mai automatico

Giova precisare che difficilmente la rivelazione del fuorigioco potrà diventare completamente automatica, perché servirà sempre l’intervento umano per decidere se un giocatore in posizione irregolare influenza o meno il gioco. E per il momento il Saot potrà intervenire solo sulle azioni concluse con un gol (o con un rigore): perché possa suggerire se c’è un fuorigioco in qualsiasi frangente occorrerebbe una modifica del protocollo Var e dunque del regolamento stesso, cosa che non spetta certamente agli arbitri né alla Federcalcio, bensì all’Ifab, l’organismo internazionale gestito dalla Fifa.



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