G20, impegno a vaccinare il 40% della popolazione quest’anno e il 70% il prossimo

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ROMA – Impegno congiunto dei ministri delle Finanze e della Salute del G20 a vaccinare almeno il 40% della popolazione mondiale entro la fine di quest’anno e ad arrivare al 70% entro la prima metà dell’anno prossimo. Il G20 adotta dunque la raccomandazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e nel comunicato finale, assicura il ministro della Salute Roberto Speranza, “non ci sono cifre perché mettere un tetto di spesa avrebbe significato limitare la nostra azione. C’è un impegno di tutti i Paesi del G20 ad intervenire con un sostegno economico anche molto forte ribadito oggi dai ministri delle Finanze, che sono quelli che tengono la cassa. L’obiettivo di arrivare al 70% di copertura vaccinale a livello globale sarà raggiunto grazie a un grande investimento da parte dei Paesi più forti”.

Dal G20 Finanza e Salute, che si è tenuto oggi al Salone delle Fontane dell’Eur, a Roma, con la presidenza congiunta dei ministri Daniele Franco e Roberto Speranza, viene fuori anche l’istituzione di “una task force Finanze-Salute per promuovere il dialogo e la cooperazione globale sui problemi della preparazione e risposta alle pandemie”, si legge nel comunicato finale. “Per assicurare inclusività, rappresentanza e copertura geografica, la task force prenderà in considerazione l’inclusione di membri addizionali non rappresentati nel G20, istituzioni regionali e istituzioni internazionali”, prosegue il documento. La Task force avrà una doppia presidenza, italiana e indonesiana (l’Indonesia avrà la prossima presidenza del G20, subito dopo l’Italia).

Un impegno serio, rispetto al quale però il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità si dichiara in parte scettico: “Non dico che è impossibile – dice all’uscita dal meeting Tedros Adhanom Ghebreyesus – ma a settembre la percentuale mondiale dei vaccinati non ha raggiunto neanche l’obiettivo globale del 10%. C’era stato un impegno per donare un miliardo di dosi ai Paesi più poveri e ne è arrivato appena il 15%. Non dico che l’obiettivo del 40% entro la fine di quest’anno è irraggiungibile, se si vuole davvero raggiungere un obiettivo i mezzi si trovano”.

Le distanze tra i vaccini effettuati nei Paesi ricchi e in quelli poveri sono ancora amplissime, ricorda il direttore generale dell’Organizzazione mondiale per il Commercio, Ngozi Okonjo-Iweala, nel suo discorso per la consegna della laurea honoris causa in politica da parte dell’università Luiss Guido Carli: “Appena il 5% delle persone in Africa e meno del 2% delle persone nei Paesi a basso reddito è completamente vaccinato, rispetto a oltre il 63% nei Paesi sviluppati e il 55% in quelli a reddito medio-alto”. Tra l’altro, aggiunge Ngozi Okonjo-Iweala, “il vaccino di Pfizer e BioNTech si basa su componenti provenienti da 19 Paesi, così come quello di Moderna. Le catene di approvvigionamento di AstraZeneca attraversano almeno 15 Paesi e quelle di Johnson & Johnson 12”.

Se il ministro Speranza non ha voluto dare stime su quello che sarà l’impegno economico per raggiungere l’obiettivo del G20, lo ha fatto invece la direttrice operativa del Fondo monetario internazionale (Fmi), Kristalina Georgieva: “C’è bisogno di altri 20 miliardi di dollari per accelerare sulle vaccinazioni verso l’obiettivo di raggiungere il 40% della popolazione entro quest’anno e il 70% entro la metà del prossimo anno. Dobbiamo farlo per la salute della gente e dell’economia mondiale. Avremo 5,3 miliardi di dollari in più da spendere nel 2025 se spendiamo questi 20 miliardi adesso”. “Bisogna accelerare la ripresa post-Covid e farci trovare pronti per la prossima volta. Siamo motivati e impegnati a farlo per il nostro popolo e le nostre economie. Siamo impegnati per un forte supporto ai Paesi che ne hanno bisogno”, ha aggiunto Georgieva.

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