Gamestop, il racconto di un piccolo investitore del web: “Così i day trader hanno sconfitto gli hedge fund”

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NEW YORK – Questa è la storia di Eduardo d’Aquino, uno dei milioni di giovani “day trader” che hanno tenuto le posizioni su GameStop sfidando le intimidazioni in arrivo da Wall Street. È la storia di un mondo felpato ed esclusivo, il mondo dell’alta finanza e di hedge fund miliardari smascherato da “millenials”, molti disoccupati, simbolo stesso delle diseguaglianze in questo paese che giocano in borsa i loro sussidi statali mensili anti Covid. È la storia di un mondo che potrebbe essere davvero cambiato sotto i nostri occhi in pochi giorni grazie all’accesso all’informazione digitale, a piattaforme che hanno consentito ai “day trader”, giovani piccoli risparmiatori, di formare anno dopo anno, una nuova potente forza finanziaria che ora non potrà più essere ignorata.

È la storia di un braccio ferro, negli ultimi giorni, fra il mondo istituzionale – potentati finanziari, ma anche New York Times e rete CNCB – e quello dei “ribelli” poveri e senza influenza. Fra i colpi bassi? Robinhood, su istigazione di potenti clienti finanziari, blocca gli acquisti dei suoi “piccoli” clienti sui titoli GameStop e AMC. Questa “ingiustizia” a danno della persona comune, di coloro che incarnano la sperequazione, il male del nostro tempo, scatena un dibattito politico che ha visto il Senatore di estrema destra del Texas Ted Cruz d’accordo con la deputata democratica dell’estrema sinistra di New York Alexandria Ocasio Cortes:  “Qui si vuole tarpare le ali a chi sta per spiccare il volto, farò un’interrogazione parlamentare” ha detto.

Ma venerdì la partita si è chiusa con un vantaggio dei ribelli: se improvvisamente il piccolo può chiamare il bluff del grande e vincerlo vuol dire che qualcosa è cambiato davvero. Proprio l’andamento in borsa di venerdi ci mostra la fotografia di questa dinamica nuova: l’indice Dow Jones precipita di oltre il 2% per le evidenti preoccupazioni su quel che si sta sviluppando a Wall Street. Ma nel ribasso generali titoli di GameStop (GME) e di AMC (sale cinematografiche) che giovedì erano crollati sotto i colpi incrociati dell’establishment, aumentano rispettivamente del 68% e del 54%. La “resistenza” – per ora – ha vinto.

“Così ho cominciato a puntare su Gamestop”

“È vero, ho resistito la tentazione di vendere con un forte profitto perché credo che il titolo salirà ancora e francamente impartire una lezione a fondi che credono di fare il bello e il brutto tempo non mi dispiace”, dice Eduardo d’Aquino, un giovane di 27 anni che lavorava a Hiller and Moon, un negozio di formaggi e gastronomia a Brooklyn, continua: “Tutto per me parte lo scorso luglio. Perdo il posto per la pandemia e mi ritrovo a casa dove vivo coi miei genitori. Ho molto tempo libero. Mi iscrivo alle chat WallStreetBets di Reddit e alla piattaforma Robinhood e comincio a fare piccoli acquisti, poche centinaia di dollari alla volta. Sono prudente. Metto in conto che posso perdere e non speculo al margine. A dicembre noto su Reddit che Ryan Cohen di Chewy.com ha acquisto il 10% del pacchetto GameStop che viaggiava attorno ai 5-6 dollari per azione. E’ un uomo di successo. In famiglia lo conosciamo perché acquistiamo i suoi prodotti per animali domestici, il nostro gatto li adora. Ho aspettato qualche giorno, quando ho visto che il titolo era passato a 15 dollari ho comprato 30 azioni. Ero certo che avrebbe trasformato il gruppo”.

In effetti Cohen è un personaggio carismatico. La sua azienda, fondata nel 2011 con pochi milioni di dollari di vendita, passa in pochi anni a un fatturato di svariati miliardi, la metà sono vendite elettroniche. Oggi in borsa capitalizza 40 miliardi di dollari. Cohen Porta il suo pacchetto dal 10% al 13% ed entra in consiglio di amministrazione di GameStop. La sua idea? Adattare all’era digitale la più grande catena di negozi di videogame al mondo. Una sfida, perché GameStop è una catena di negozi tradizionali, è un business “vecchio” che vende al dettaglio videogiochi, altri prodotti elettronici e un periodico sui videogiochi. È molto grande: a febbraio del 2020 contava 5509 negozi in America (3500) in Canada, Australia, Nuova Zelanda e Europa (soprattutto in Francia). Con la pandemia l’intera rete di negozi chiude. Le vendite crollano perché il marketing non è sostenuto da una piattaforma elettronica adeguata e il titolo precipita fino a 3-5 dollari per azione. Dopo l’intervento di Cohen. Il titolo continua a salire, ai primi di gennaio è a 17 dollari, il 14 gennaio è già a 40 dollari poi a 43 dollari. Un prezzo che alcuni considerano decisamente elevato. Altri scontano un recupero grazie a uno sviluppo digitale.

Lo “short” degli hedge fund

È a quel punto che il fondo hedge Melvin decide di prendere una posizione “short” (vendita a termine) contro GameStop. La posizione è enorme, pari al 143% delle azioni in circolazione, potenzialmente una condanna a morte per l’azienda. Anche perché Melvin, fondata nel 2014 da Gabe Plotkin viene imitata da altri fondi hedge che ammirano le sue strategie. Con l’ingresso di altri fondi su operazioni short, la scommessa contraria si moltiplica. A quel punto. a metà gennaio appunto, il titolo GameStop scende leggermente in borsa, a 35 dollari, ma poi riprende a salire, anzi sale in modo esplosivo grazie alla discesa in campo di uno degli eroi dei day traders, Keith Gill, 34 anni, t-shirt a girocollo, occhiali neri da aviatore, bandana rossa in testa.

Gill, l’opposto del gessato a Wall Street, è uno dei protagonisti della chat Reddit WallStreetBets. Il suo post che chiama “deepfuckingvalue”, pubblica analisi serie e dettagliate e dà notizie su potenziali scostamenti di mercato. La comunità di Reddit recepisce e capisce il suo messaggio sempre a metà gennaio, riassumendo dice questo: “Una speculazione al ribasso sul 143% delle azioni di una azienda va ostacolata. Se il titolo sale faremo uno “squeeze”, metteremo cioè in difficoltà il fondo che dovrà coprire le posizioni acquistando in borsa a prezzi astronomici”. Il popolo di Reddit opera come Eduardo su Robinhood, sente odore di ingiustizia ma capisce anche la possibilità tecnica di fare quattrini. Tutti sono autodidatti su Internet.

Così 2,7 milioni di persone comprano il titolo GameStop che balza in pochi giorni fino a quasi 500 dollari per azione. “Ero tentato di vendere – dice Eduardo – il mio investimento era passato da 450 dollari a 15.000 dollari, per me era una piccola fortuna, ma ho resistito. Perché come gli altri volevo impartire una lezione a questi fondi che con il loro potere finanziario distruggono anche aziende sane pur di speculare. E lo fanno con impunità. In questo caso non cederemo e Melvin dovrà coprirsi anche a 1000 o 1.200 dollari per azione”.

In effetti il fondo Melvin non aveva messo nel conto  questo tipo di attivismo, determinato e forte di milioni di persone. A quel punto, e siamo attorno al 20-22 gennaio, Plotkin è in difficoltà serie. Ha bisogno di un prestito urgente. Il 25 gennaio Citadel, il fondo di Ken Griffin, il più potente di tutti, ex mentore di Plotkin (aveva lavorato per lui), concede un credito di 2 miliardi di dollari. Steve Cohen altro grandissimo hedge gli presta altri 750 milioni di dollari, ma gli aveva già affidato un miliardo di dollari in gestione. Quel giorno, il 25 gennaio appunto, il Financial Times da notizia del prestito e osserva “inusuale che due fondi così importanti aiutino un fondo molto più piccolo” e menziona solo in chiusura che Plotkin ha una posizione short “contro GameStop, titolo favorito dei dettaglianti, salito del 345% quest’anno”.

L’allarme a Wall Street

Nessuno ancora nel grande pubblico ha notato nulla. Da quel momento in avanti la successione dei fatti è rapidissima. Oggi possiamo immaginare che i due grandi fondi avevano capito il pericolo rappresentato dai day trader per il loro business e non potevano consentire che dominassero un “loro” mercato. Il 26 gennaio il titolo GameStop sale ancora. I “dettaglianti” resistono e comprano ancora. Il 27 parte un’offensiva mediatica. Sul New York Times, Andrew Ross Sorkin, uno dei più influenti giornalisti finanziari americani attacca su “DealBook” la spericolatezza e la destabilizzazione che portano i day traders. Il 28 va ancora più in là :”C’è un rischio che questa mania del trading sia già andata troppo in là. È totalmente distaccata dalla realtà e dall’analisi fondamentale. Nel giorno in cui GameStop ha raddoppiato il suo valore il mercato registrava la più forte perdita in mesi”.

Sorkin in genere attento, non coglieva la differenza fra investitori incoscienti e investitori in rivolta. O forse la capiva benissimo. “Ci ha colpito leggere un attacco di questo genere, sappiamo quanto Sorkin sia vicino a personaggi importanti a Wall Street, rifletteva chiaramente la loro posizione, cosa che ci ha dato ancora maggiore energia e determinazione. Sapevamo che stavamo per vincere”. Sulla CNBC l’attacco era ancora più violento e merita di essere visto.

Il conduttore si rivolge in modo aggressivo a Chamath Palihapitiya, un innovatore finanziario, grande investitore a sua volta anche su GameStop deciso a correre per la poltrona di governatore della California, uomo brillante e intelligente. Davanti alla provocazione del conduttore Chamath risponde per le rime sia a lui che a tutto l’establishment: “Queste sono persone informate…fanno analisi fondamentali e quantitative non diverse da quelle dei grandi fondi…è forse giusto prendersela coi day traders per disruption quando la disruption la fanno i grandi coi miliardi di dollari in prestito dai prime brokerage delle banche per finanziare al margine le loro operazioni? C’è stato uno scontro. I colossi hanno perso. I piccoli hanno vinto. Io ho investito 125.000 dollari e ne ho avuti 500.000 in pochi giorni. L’ho fatto per imparare e ho donato a un fondo per piccole aziende tutto l’ammontare. Oggi è cambiata un’epoca”.

Il “tradimento” di Robinhood

Il giorno dopo, giovedì 27, il colpo più basso. Improvvisamente la piattaforma Robinhood, eroica, lo strumento per i piccoli che possono fare operazioni di compravendita gratis annuncia che blocca – solo per loro, per i day trader, per i piccoli, gli acquisti di GameStop e AMC, ma non le vendite. E non blocca gli acquisti per i fondi hedge. Il titolo crolla da oltre 300 dollari a 132 poi risale a 192, comunque una fortissima perdita tutta a vantaggio dei fondi hedge. Che ci sia stata manipolazione di mercato? Che qualcuno abbia forzato Robinhood a intervenire? “Sappiamo solo che Robinhood ha operazioni di clearing con grandi fondi hedge e che vende loro molto materiale statistico. Per me non c’è dubbio che qualcosa sia successo la cosa è troppo strana. Come ho detto, anche adesso continuo a resistere. Al massimo venderò per rientrare del mio capitale iniziale”.

Eduardo è un ragazzo pacato e posato. Vive coi genitori e coi fratelli. I nonni paterni sono emigrati dalla Macao portoghese, negli anni ’50, lavoravano entrambi per la Pan Am. La madre ha origini norvegesi svedesi e tedesche. Il padre suona l’organo in un paio di chiese e in una sinagoga a Short Hill in New Jersey, insegna anche teoria della musica alla Hebrew University e pur non essendo neppure lontanamente ebreo ha studiato l’ebraico e ha persino insegnato ragazzi a prepararsi per il Bar Mitzvah. Anche la madre suona l’organo e insegna pianoforte. I fratelli più piccoli studiano musica. Lui non si è mai laureato e gli andava bene lavorare al negozio di Brooklyn. Sono il prototipo di quella classe media che negli ultimi 20 anni vive peggio.

Ma l’avventura finanziaria durante il Covid l’ha cambiato. “Spero davvero che il titolo salga. Melvin dice di aver chiuso tutte le sue posizioni, ma non lo crediamo, sappiamo che non è possibile e che altri sono ancora esposti. La nostra è stata una risposta finanziaria e tecnica a un’aggressione finanziaria. Spero di poter arrivare a 20.000 dollari di guadagno. Solo in quel modo potrò tornare a studiare all’università e finire la laurea”.

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