Gas, Cingolani: “Sicurezza nazionale dipende da nave a Piombino”. Sul tetto al prezzo: “Sarà intervallo di variazione del Ttf”

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MILANO – L’Italia può affrontare l’inverno tranquilla per il gas, ma la sicurezza nazionale di medio periodo dipende dal rigassificatore di Piombino. E sul tetto al prezzo del gas in sede europea si va verso una convergenza al delimitare un intervallo di oscillazione del Ttf, il mercato di riferimento di Amsterdam, in modo da limitarne la volatilità che ha portato le quotazioni a picchi “assurdi”. Così il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, durante un webinar di Rcs Academy sul RePowerEu ha fatto il punto sui temi caldi del fronte energetico.

Crisi energetica: problemi e soluzioni

Tetto alle oscillazioni del Ttf

Nel giorno di un Consiglio informale dei ministri dell’Energia dal quale non si attendono ancora passi concreti, Cingolani spiega: “Probabilmente il price cap sarà un intervallo entro il quale il Ttf potrà variare senza avere questi picchi di volatilità assurdi. Direi che su questo stiamo convergendo, venerdì scorso ci sono stati gli ultimi allinamenti in videoconferenza. Stasera ci sarà una riunione informale dei ministri dei paesi più energivori. Credo che si possa giungere a una soluzione di compromesso che contribuirà a limitare fortemente i costi”.

La volatilità è evidente anche nella giornata odierna, quando il prezzo si muove al ritmo delle notizie che giungono dal fronte della guerra. Il prezzo del gas al mercato di Amsterdam è partito a 151 euro/MWh per poi salire velocemente fino a quota 163. Alle 9.45 è tornato sotto i 160 euro per megawattora, in rialzo del 3% rispetto alla chiusura di ieri. A influire, si riporta, sono gli attacchi russi alle centrali ucraine: ieri il prezzo aveva fatto un balzo, poco prima della chiusura delle contrattazioni, nel momento in cui il ministro dell’Energia ucraina aveva comunicato lo stop all’export di energia, ma il rialzo si era subito affievolito quando era stato specificato che si trattava solo di esportazioni elettriche.

Per arrivare a un accordo in sede europea servirà con ogni probabilità un nuovo Consiglio straordinario dei ministri dell’Energia, che la presidenza ceca convocherà a novembre. Una prima anticipazione del piano che la Commissione metterà sul piatto potrebbe arrivare mercoledì dalla commissaria Simson. Si parla di due cap, un primo negoziato con i fornitori ‘amici’, grazie anche a contratti a lungo termine. “Possiamo entrambi beneficiare di un aumento dei volumi dell’export. Vogliamo consolidare il partenariato tra Ue e Algeria”, ha sottolineato ieri la commissaria all’Energia Kadri Simson proprio da Algeri. L’altro cap sarà quello al gas che concorre a formare il prezzo dell’elettricità. La domanda è: chi pagherà il differenziale tra prezzo amministrato e prezzo di mercato? Ed è una domanda che, da qui a fine ottobre, rischia di creare nuove fratture.

“L’assurdo di questa vicenda è che il gas c’è, ma il prezzo è aumentato -ha proseguito Cingolani -. Noi esportiamo, eppure il prezzo rimane altissimo. La veritè è che abbiamo pagato follemente le quotazioni del gas di una borsa che non è realistica. Il Ttf è totalmente sganciato dalla realtà. C’è una volatilità pazzesca. Stiamo pagando questa cosa e un ritardo nell’agire. Non stiamo pagando una reale mancanza di gas”. “Abbiamo parlato molto del price cap con tutti i paesi europei – ha concluso il ministro -, direi che piano piano ci sono venuti dietro. Mesi fa eravamo soli, adesso la stragrande maggioranza dei paesi vuole un meccanismo di limite al costo. E’ un anno che martelliamo su questa cosa. La soddisfazione è che alla fine ce li siamo portati tutti quanti dietro, l’insoddisfazione è che un anno è troppo”.

Dalla nave di Piombino dipende la sicurezza nazionale

Tornando alle vicende domestiche, Cingolani è tornato a chiedere responsabilità sul rigassificatore di Piombino. Sull’entrata in funzione della nave “sicurezze non ne ho. Spero che tutti si rendano conto che la sicurezza nazionale dipende da quello. Se avremo la nave rigassificatrice e non riusciremo a usarla, sarà un suicidio. C’è un problema nimby, e qualcuno dovrà prendersi la responsabilità. Io sono stato chiaro: la nave resterà lì 3 anni, poi la sposteremo in un sito non invasivo”.

Quanto alla siutuazione generale del Paese alla vigilia dell’inverno, Cingolani rivendica: “Abbiamo messo in sicurezza il paese, dovremmo fare una stagione invernale tranquilla. Gli stoccaggi sono pieni. Avremo problemi sui prezzi, ma se il 20 si conclude bene sul price cap, avremo risolto la situazione. Purtroppo non toglieremo la sofferenza a famiglie e imprese. Il price cap l’avevamo proposto mesi fa. La Commissione europea è stata lenta, poi ha accelerato. Speriamo anche che la guerra finisca”.

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