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Gelo in Nordamerica. La neve ricopre gli Stati Uniti. Migliaia di voli cancellati e 18 vittime per il freddo

Se l’Europa vive un Natale più caldo del solito e quasi senza neve, un groppo di aria gelida si sta riversando dal Polo Nord su Canada e Stati Uniti. Da noi si registrerà probabilmente uno dei 10 mesi di dicembre più caldi della storia. Gli Stati Uniti invece, almeno nella metà superiore, sono sepolti dalla neve e appaiono dai satelliti completamente bianchi. Il record di temperatura raggiunto è di meno 48 gradi e si contano 18 vittime per il freddo, oltre a 3.300 voli cancellati e 560mila abitazioni senza corrente (ma ieri erano un milione e mezzo, e i voli cancellati 6mila).

un rifugio a Louisville (afp)

I programmi di viaggio di molti americani e canadesi sono stati sconvolti dal maltempo. Se volare è difficile, anche le strade restano impraticabili. Il vento trascina via chi cammina. I treni non riescono a restare sui binari. Un deragliamento in Canada ha bloccato tutti i collegamenti tra Toronto e Ottawa. Le tempeste di neve d’altra parte impediscono di vedere anche al di là del vialetto di casa. La maggior parte delle vittime di questa perturbazione sono morte in incidenti stradali, ma non sono mancate le emergenze mediche che non hanno potuto trovare risposta da parte delle ambulanze. A nord di New York una colonna di 500 auto è rimasta bloccata dal maltempo nella notte tra venerdì e sabato. Un automobilista è morto di freddo.

Neve a Buffalo (ansa)

Non durerà molto: a metà della prossima settimana le temperature dovrebbero tornare nella media, ma la tempesta di Natale – la più rigida degli ultimi 30 anni – costringerà ancora oggi molti americani a non muoversi. Restare in casa è infatti il consiglio di molte amministrazioni comunali. New York ha aggiunto la raccomandazione di risparmiare sull’energia elettrica – la cui domanda è ai massimi – e ha schierato la Guardia Nazionale, annunciando che non un solo camion dei pompieri era rimasto operativo, con quasi un metro di neve.

Molte città hanno organizzato dei rifugi per i senzatetto. Ma al loro interno si sono ritrovati cittadini normali rimasti senza corrente e riscaldamento, anche solo per ricaricare il cellulare. A El Paso, in Texas, alcuni migranti provenienti dal Messico hanno cercato rifugio nelle chiese, pur rischiando di attirare l’attenzione della polizia. “Le perturbazioni più estreme sono alle spalle” ha comunque rassicurato il ministro dei Trasporti Pete Buttigieg. “Le compagnie aeree e gli aeroporti stanno riprendendo le loro attività”.

Migranti dal Venezuela al riparo in un autobus a El Paso (reuters)



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