Germania, ergastolo per il neonazista che uccise il politico pro-migranti

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BERLINO – Prima condanna all’ergastolo nella storia della Repubblica federale tedesca per un crimine avvenuto a causa del fondamentalismo di estrema destra. Il neonazista 47enne Stephan Ernst, il 1° giugno 2019 uccise il politico della Cdu Walter Luebcke sul terrazzo della sua abitazione, colpendolo alla testa con un’arma da fuoco.

Luebcke aveva promosso una politica di accoglienza nei confronti dei migranti, facendosi molti nemici. Da quando si espose pubblicamente, nel 2015, divenne il bersaglio del suo assassino e si attirò la rabbia degli attivisti di estrema destra.

Ernst risponde di un delitto mosso da odio xenofobo e dettato dall’ideologia di estrema destra. Per la procura, il 47enne ha agito spinto da “razzismo e xenofobia”. L’estremista ha ammesso tre volte di aver commesso l’omicidio, pur cambiando sempre versione. Inizialmente aveva tentato di coinvolgere nell’omicidio Markus Hartmann, anche lui sul banco degli accusati e sospettato di aver addestrato Ernst all’uso delle armi. Hartmann è stato assolto dall’accusa di complicità ma riconosciuto colpevole di possesso di armi e condannato a un anno e mezzo con la pena sospesa.

(ansa)

Anche dopo la sua morte, Luebcke è stato oggetto di un’ondata di insulti in rete, il che ha provocato una vasta ondata di indignazione in Germania.

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