Germania, via libera al Recovery Fund dalla corte costituzionale di Karlsruhe

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BERLINO – Via libera della Corte costituzionale di Karlsruhe alla partecipazione della Germania al Recovery Fund. I togati tedeschi hanno respinto due ricorsi che chiedevano che Berlino ritirasse il suo impegno dal Next Generation Eu. Un verdetto opposto avrebbe avuto conseguenze disastrose: la Germania è il maggior contribuente netto (65 miliardi di euro) a garanzia del fondo da 750 miliardi di euro, contro i 26 miliardi che riceverà dal programma europeo basato sull’emissione di bond della Commissione Ue. 

Karlsruhe, pur sollevando qualche dubbio sulla solidità legale del Recovery, ha decretato che il contributo di Berlino “non costituisce un superamento evidente del programma di integrazione della Ue” né “compromette la responsabilità fiscale del Bundestag”. Insomma, non è incostituzionale e si sposa con le regole europee.

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Certo, leggendo il verdetto qualche punto interrogativo resta, secondo i giudici costituzionali tedeschi. La base legale rispetto ai Trattati non è solidissima e c’è il rischio che il divieto di assumersi i debiti di altri Paesi Ue venga aggirato. Per Karlsruhe anche la dimensione del Fondo è sproporzionata, ad esempio rispetto al Bilancio Ue. Ma tutto sommato sono rischi che non ne compromettono la legittimità. Sciolto l’ennesimo dilemma di Karlsruhe, l’Europa può tirare un sospiro di sollievo – ovviamente in attesa che arrivi il prossimo: l’atteso giudizio sul fondo salva-Stati Mes.

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