Due israeliani sono stati feriti in un nuovo attacco a Gerusalemme questa mattina. Lo riferisce la Radio Militare e lo conferma il servizio di ambulanza della città. Secondo i media locali l’attentatore è stato “neutralizzato”. L’attacco avviene nell’indomani dell attentato in sinagoga in cui sono state uccise 8 persone.
Almeno 42 persone sono state arrestate questa mattina dalla polizia in seguito all’attentato terroristico di ieri sera davanti ad una sinagoga di Gerusalemme. Lo ha reso noto la polizia spiegando che gli arrestati – fra cui membri della famiglia dell’attentatore – sono tutti residenti del quartiere di a-Tur, a Gerusalemme est.
L’esercito e la polizia, in conseguenza dell’attentato in cui sono rimasti uccisi sette civili israeliani, hanno elevato lo stato di allerta in tutto il Paese, con ulteriori spiegamenti di forze in Cisgiordania ed il presidio di luoghi pubblici in Israele.
L’attentato
L’attentatore, residente a Shuafat, ha aperto il fuoco contro le persone che uscivano dalla sinagoga dopo la preghiera del venerdì sera, ed è stato poi ucciso dalle forze di sicurezza mentre tentava la fuga in auto. Dopo l’attacco, si sono viste scene di giubilo nella Striscia di Gaza. Il movimento islamista Hamas, che governa de facto l’enclave, ha festeggiato attraverso gli altoparlanti delle moschee, senza però rivendicare l’azione. Nell’enclave costiera si sono sentiti anche spari nell’aria mentre numerosi automobilisti suonavano il clacson gridando “Dio è grande”.
Anche Hezbollah ha lodato l’attacco questa mattina. Nell’attacco sono rimasti uccisi sette palestinesi. “Hezbollah elogia l’eroica operazione di martirio portata avanti dal combattente martire Khairy Alqami nella Gerusalemme occupata”, si legge in una nota.
Il raid israeliano a Jenin
L’uccisione di 9 palestinesi (tra cui una donna anziana) e il ferimento di altri 20 in un raid dell’esercito israeliano, impegnato “in un’operazione di antiterrorismo” contro la Jihad islamica a Jenin, nel nord della Cisgiordania, ha infiammato la regione in uno dei più cruenti scontri degli ultimi tempi. Hamas da Gaza e la Jihad hanno minacciato vendetta e l’Autorità nazionale palestinese ha annunciato la fine del coordinamento di sicurezza con Israele. Il bilancio complessivo dei palestinesi uccisi è poi salito a dieci con un altro morto in scontri avvenuti nel villaggio di a-Ram, vicino Ramallah.
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