“Perché ha deciso di fare quello che fa?”. Giorgio Parisi, fresco vincitore del premio Nobel per la fisica 2021, intervenuto alla mostra “Tre stazioni tra arte e scienza” al Palazzo delle Esposizioni di Roma, ha raccontato cosa lo ha spinto a intraprendere la strada che lo ha portato a vincere il premio accademico più prestigioso al mondo. “È una bella domanda – ha detto Parisi – da piccolo ero abbastanza bravo in matematica e poi mi piacevano i libri da colorare, quelli con i pianeti che dicevano quanto era grande Saturno o Giove”. Passione per i libri che negli anni ’50, a dieci anni, lo porta a divorare la storica collana di fantascienza Urania. “Credo che esista ancora. D’altronde la parola fantascienza mette proprio assieme fantasia e scienza”, ha aggiunto. Crescendo la consuetudine con i numeri non si interrompe, fino alla scelta del percorso universitario: fisica, piuttosto che matematica. “Ma in generale, alla domanda su perché ho deciso di fare quello che faccio la risposta è perché sono curioso”, ha concluso il professore, suscitando l’applauso dei presenti.
Di Francesco Giovannetti