Giornata mondiale dell’acqua: il risparmio comincia dalla beauty routine

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Il World Water Day, la Giornata mondiale dell’acqua, è una ricorrenza istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. È stata osservata, per la prima volta, il 22 marzo del 1993, con l’intento di tenere alta l’attenzione sull’utilizzo responsabile di una risorsa essenziale, non infinita e non accessibile a tutti. La sua carenza si soffre al contrario in ancora molte zone del mondo.
Trent’anni dopo, che cosa è cambiato? Certamente, si è fatto un passo avanti con le coscienze: oggi si è molto più consapevoli di quanto l’ambiente ed il pianeta siano a rischio, soprattutto se noi per primi non invertiamo la tendenza, adottando degli atteggiamenti sostenibili.

Lo studio

Una recente ricerca Ipsos racconta che in Italia la percentuale di persone coscienti della problematica di scarsità dell’acqua è passata dal 25 per cento del 2022 al 41 per cento di quest’anno. Un dato rincuorante, se si considera che secondo le previsioni del World Resources Institute il nostro Paese sarà in una condizione di stress idrico entro il 2040. 

BENESSERE

La doccia, il rituale rigenerante (e creativo) per eccellenza

Gli italiani iniziano quindi a moderare le abitudini, sebbene risultino ancora degli spreconi rispetto agli standard europei (con 220 litri d’acqua giornalieri pro-capite contro i 165 di media europea). Ma da dove comincia il risparmio nella vita quotidiana? Sempre secondo l’indagine condotta nei primi mesi del 2023 da Finish e Ipsos, i rubinetti si chiudono soprattutto nell’utilizzo degli elettrodomestici (lavatrice e lavastoviglie) e nel rito irrinunciabile della doccia, preferita alla vasca (dal 60 per cento degli intervistati). A costo di cantare una canzone in meno- o quantomeno non sotto l’acqua che scorre- il 53 per cento dichiara di aver diminuito il tempo trascorso nel box doccia.

L’acqua nell’industria cosmetica

Quando si parla di utilizzo dell’acqua per la detersione personale, le angolature possono essere diversissime. Prendiamo ad esempio l’acqua calda: i discorsi sull’evitarne i dispendi riguardano tanto la pelle, che rischia di seccarsi, quanto l’ambiente. Anche quando si parla di impiego di acqua nell’industria della bellezza, la questione del risparmio si pone tanto in termini di beauty routine che di impiego di H2O nella produzione di cosmetici. “Shampoo, balsamo, detergenti, deodoranti, scrub, creme e dentifrici in versione solida sono ormai un must have per la nostra skincare” afferma la dottoressa Alessandra Vasselli di AIDECO, Associazione Italiana Dermatologia a Cosmetologia. “A prima vista sembrano delle normali saponette, ma in realtà questi prodotti solidi, formulati per evitare il consumo di acqua nella fase produttiva, sono ben altro. Attraverso l’innovazione nelle tecniche di formulazione in cosmetica, è possibile ridurre al minimo il consumo delle risorse idriche e questa è un’importante risposta dell’industria cosmetica alla domanda impellente di essere più sostenibili”.

SOSTENIBILITÀ

Come scegliere un cosmetico sostenibile?

Sempre dal punto di vista del risparmio dell’acqua in fase produttiva, il colosso green del gruppo L’Oréal, Garnier, ha avviato una rivoluzione già da qualche anno con gli impianti Waterloop, pensati per ridurre significativamente il consumo industriale della risorsa essenziale. In tali fabbriche, l’acqua dolce e pulita è utilizzata esclusivamente per le necessità dei dipendenti e per la realizzazione di prodotti che richiedano acqua di alta qualità nelle formule. Per tutti gli altri fini, l’acqua si ricicla direttamente sul sito. Come? Grazie a meccanismi combinati di osmosi inversa e evapoconcentrazione che servono a filtrare e distillare le acque reflue. Un trattamento biologico e fisico-chimico dell’acqua usata, che permette il riciclo di una media di 200 metri cubi di acqua al giorno. Detto in altri termini, 60 milioni di litri l’anno o l’equivalente del consumo annuale di seicento famiglie. Obiettivo di Garnier è rendere Waterloop la totalità dei suoi impianti nel mondo entro il 2030.

Acqua e beauty routine

Nella Giornata mondiale dell’acqua, ci siamo chiesti quali piccoli atteggiamenti, da integrare alla cura personale nella vita di tutti i giorni, possano fare la differenza. Si pensa infatti spesso ai saponi solidi ma un altro grande aiuto al risparmio è dato dai prodotti senza risciacquo. “Il ricorso a prodotti senza risciacquo va sicuramente nella direzione di ridurre il dispendio energetico nelle case dei nostri consumatori e il risparmio di acqua” conferma Alessandra Terzoli, Scientific & Regulatory Affairs Manager Garnier, che ci descrive nuove soluzioni. Ad esempio nell’haircare, dove anche specifici balsamo possono non essere più risciacquati. La loro formula è concepita per mantenere le ciocche morbide e senza nodi, dalle lunghezze fino alle punte. Dopo l’applicazione si può procedere direttamente ad asciugatura e messa in piega. 

Se la doccia ideale “è di 5-7 minuti” e “chiudere l’acqua tra un passaggio e l’altro può fare la differenza” ci spiega Terzoli, “gli shampoo solidi permettono un numero di lavaggi di capelli equivalente a quello di due flaconi di shampoo da 250 ml” (dati relativi agli shampoo solidi Ultra Dolce, ndr). Inoltre, “i test condotti hanno dimostrato la maggiore velocità nel risciacquo del prodotto solido dopo la sua applicazione”.
La manager per gli affari scientifici Garnier ci ricorda, infine, altri gesti quotidiani amici dell’ambiente, dall’utilizzo dei dischetti struccanti in microfibra, riutilizzabili fino a mille volte così da diminuire il volume di rifiuti, alla scelta di prodotti con packaging sostenibile, possibilmente ricaricabili, fino al corretto smaltimento degli stessi, così come da indicazioni riportate sull’etichetta. “Sono tutti step importanti per ridurre l’impatto ambientale della propria beauty routine”.

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