La musica come strada per affrontare ogni cosa della sua vita, compresa la malattia. Quando il pianista e compositore Giovanni Allevi, 53 anni, ha saputo di avere un mieloma multiplo, una malattia delle cellule del sangue, ha deciso di prendere il pentagramma e tradurre “una neoplasia dal suono dolce ma non per questo meno insidiosa” come la definiva in note. Così lo scorso giugno il musicista ha dato la notizia alle centinaia di migliaia di persone che lo seguono sui social e poche settimane fa ha aggiornato sul decorso della sua malattia, sempre alla ricerca di bellezza anche nelle cose più terribili come l’immagine della sacca di medicinali fotografata in controluce in ospedale. Scriveva: “Ho voluto scattare questa foto per non dimenticare la capacità dell’uomo di saper trovare la bellezza in ogni momento, anche il più difficile. È una immagine che fa tremare, ma i colori del cielo al tramonto con cui si fonde, rappresentano una bellezza che non voglio dimenticare”.
Da allora ha continuato ad aggiornare i suoi fan tramite i social delle sue condizioni di salute. Il suo ultimo messaggio è un invito alla lettura; accanto alla copertina di L’arte della guarigione nelle culture umane di Franco Voltaggio, il post: “Un libro che ho amato moltissimo ai tempi dell’università. Per secoli la guarigione è stata un’arte magica, sciamanica, dove il talento del medico alchimista incontrava la piena fiducia del paziente, che si abbandonava alle sue visioni. La scienza intanto ha fatto passi da gigante senza dimenticare quel passato. Qui in Istituto si respirano il talento, l’intuizione, la forte volontà di guarire ed alleviare le sofferenze, con un farmaco, ma anche con un sorriso. Ce la stiamo mettendo tutta! Aspettatemi!”
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