Giro d’Italia: Ackermann al fotofinish. Ancora cadute (Geoghegan Hart e Rodriguez all’ospedale) e casi di Covid

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TORTONA –  La parola tranquillità è bandita da questo folle Giro d’Italia. Non bastassero i casi di Covid e il maltempo, la classifica la stanno facendo anche le cadute. Il terzo della generale, Tao Geoghegan Hart, non è arrivato al traguardo di Tortona. La sua corsa si è fermata a 60 km dall’arrivo, nell’insidiosa ma non troppo tecnica discesa della Colla di Boasi: una scivolata in curva e mezza Ineos, compresa la maglia rosa Geraint Thomas, è andata a terra. La peggio l’ha avuta il povero Tao, portato via in ambulanza all’ospedale di Sampierdarena con una sospetta frattura al femore. Anche Roglic è andato fuori strada nella stessa caduta, ma è ripartito come Thomas. Pochi km più avanti altra terribile caduta: Oscar Rodriguez è finito contro lo spigolo di una casa in curva dopo aver urtato un cartello stradale. Corsa finita anche per lui. È andato fuori classifica Sivakov e così è fallita prim’ancora di essere messa sulla strada la tattica a tenaglia della Ineos. Thomas dovrà battere con le proprie gambe Roglic, lo sloveno arrivato al traguardo con un grosso taglio al fianco. Ma tutto questo sembra un piccolo, minimo dettaglio e qualcosa di incredibilmente lontano rispetto alla realtà quotidiana di un Giro molto poco prevedibile nel lungo periodo. Successo in volata a Tortona per Pascal Ackermann su Milan e Cavendish, maglia rosa ancora per Geraint Thomas. Ma è successo ancora una volta di tutto.

<<La cronaca della tappa>>

Lo stesso Geraint Thomas commenta così la caduta a 60 dall’arrivo: “Discesa scivolosa. Covi è caduto e io fortunatamente gli sono caduto sopra. Tao è in ospedale, spero che stia bene, anche Roglic è caduto. Da un punto di vista personale sono stato fortunato, ho avuto un atterraggio morbido. Cambia tutto, Tao era in ottima posizione, avrebbe potuto vincere il Giro, è un colpo durissimo per tutta la squadra. Ho parlato con Roglic, ho visto che ha un grande taglio sull’anca, spero che possa continuare”.
“Ho lasciato un pezzo di carne sull’asfalto, ma ora farò una doccia e andrà sicuramente meglio”, spiega Roglic, che presenta anche una vistosa sbucciatura sanguinante sulla coscia.

Otto casi di Covid in un giorno

Al foglio firma di Camaiore non si sono presentati in otto. Quattro della Soudal di Remco Evenepoel (Vervaeke, Hirt, Cattaneo e Cerny, il team belga ridotto a tre uomini), Caicedo, Tesfatsion, Gandin e Vendrame, tutti a casa per Covid. I contagiati totali da inizio Giro sono così 18. La situazione del virus sembra peggiorare di giorno in giorno e il meteo non aiuta i corridori a trovare motivi per sorridere. Altro freddo, altra pioggia da Camaiore al Piemonte, passando per la Riviera di Levante e la Liguria interna. Va via una fuga a 6, l’ultimo a resistere è il belga Rex (Intermarché), ma stavolta il gruppo non sbaglia i tempi e va per la volata generale. Il finale si svolge su asfalto piuttosto asciutto. Il gruppo si spezza per una caduta in curva, cade anche Gaviria e si va alla volata. Pedersen prende la testa, Cavendish lo supera, esce anche Milan, che va al doppio rispetto agli altri ma parte troppo indietro. Il colpo di reni vincente è quello del tedesco Pascal Ackermann (UAE) per centimetri su Jonathan Milan (volata però sub judice, revisionata al Var per un netto spostamento da sinistra a destra del friulano negli ultimi 200 metri), terzo Cavendish.

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