“Giulia Cecchettin come la mia Livia, morta per colpa di un uomo che ora è libero”

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“Non sono mostri, Elena Cecchettin ha ragione: non lo era Filippo come non lo era Nello prima di quella notte. Sono tutti bravi ragazzi fino a prova contraria… E questo è ancora più inquietante, non puoi fidarti di nessuno. Da madre oggi sto scontando l’ergastolo a vita del dolore, nessuno mi restituirà Livia. Nello è uscito dal carcere in primavera: 7 anni dentro, ora è un uomo libero e si rifarà una vita”. Ha la voce di una ragazzina Angela Buanne, la madre di Livia Barbato, la 22enne che morì nel luglio 2015 sul sedile posteriore dell’auto guidata dal fidanzato Nello Mormile. Il dj si lanciò in una folle corsa nella notte contromano sulla tangenziale di Napoli. L’auto si scontrò con una Renault Clio guidata da un uomo che stava andando al lavoro, Aniello Miranda: Livia e il 48enne non ebbero scampo.

Da allora Angela si è dedicata agli altri, raccontando la storia di sua figlia nelle scuole ai ragazzi. Con lei, il giornalista Luca Maurelli, autore del libro su Livia “Viaggio al centro della notte”. Diversi i viaggi di Buanne in Africa per aiutare bambini e donne, sostenendo progetti per il diritto allo studio e all’infanzia. E poi ci sono quelle micro-poesie su Instagram con il nome di Livia sparse per il mondo, da Bali a Sharm, da tutti quelli che ne hanno conosciuto la storia: “A una goccia ho parlato di te – si legge su ogni cartoncino legato a un albero o a uno steccato accanto al mare – Lei non ha mantenuto il segreto. Ora tutta la pioggia ripete il tuo nome”. Un modo per far viaggiare la 22enne piena di vita e di sogni.

Livia e Giulia avevano la stessa età

“La morte di Giulia mi ha colpito moltissimo, sono stata male, ho provato un grande dolore. La sua dolcezza, il sorriso, mi ricordano la mia Lilly: mia figlia aveva i tatuaggi e il piercing ma era un amore di ragazza, dolcissima. È terribile perdere un figlio, e una femmina è tutto per una mamma”.

Cosa direbbe alla famiglia di Giulia?

“Mi rivedo molto in Elena, è bella battagliera, mi piace. Ma anche nel papà, in questo atteggiamento delicato, parla senza inveire. Direi loro di darsi da fare nel sociale, è l’unico modo per far vivere le nostre figlie. Attraverso gli incontri nelle scuole Livia vive, è accanto a me: veramente la morte non esiste quando se ne continua a parlare. Gli uomini usciranno dal carcere, è la legge italiana, sono forse vittime di una società malata di patriarcato ma dovranno continuare a sentire a vita il nome delle donne e la loro storia che passerà di bocca in bocca”.

Ieri per la prima volta ha portato il diario di Livia in una classe a Caivano

“Sì. Mia figlia mi ha lasciato i suoi diari personali, oggi le ragazze non scrivono più, sono stata fortunata. A Caivano ho incontrato studenti molto educati e una preside eccezionale. Ho fatto leggere alcune delle parole di Livia a una ragazza e mi sono presa tutti gli abbracci che ho potuto”.

Cosa ha provato quando ha saputo della scarcerazione di Nello Mormile?

“Cosa ho provato… Mia figlia non tornerà indietro, i genitori scontano il fine pena mai. La legge è questa e niente ci posso fare, io vado avanti con quello che faccio e con il libro che doniamo nelle scuole. Sono io il suo ergastolo, con la memoria e il ricordo. A mia figlia, a Giulia e a tutte le ragazze che hanno perso la vita a causa dell’irresponsabilità e della follia degli uomini che dicevano di amarle, un bacio nel cielo. Loro adesso sono angeli liberi”.

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Si dice spesso alle ragazze di scappare al primo segnale, come riconoscerlo?

“Prima o poi viene fuori. Bisogna allontanarsi appena gli uomini vogliono imporsi o alzano la voce. Ho visto il film della Cortellesi, non è che sia cambiato molto nella nostra società a distanza di anni. Il diritto al voto non è bastato”.

Che pagina ha letto del diario di Livia nella classe di Caivano?

“Una che ricorda quanto Livia amava la vita, gliela leggo: “L’accademia continua alla grande, in questi giorni lavorerò di nuovo con le magliette, quindi soldi, per il resto tanti progetti. Venerdì faro un esame e sarà sicuramente 30 e lode, non ho mai tenuto tanto alla media come in questi anni, sono fiera di me stessa. Grazie per la meravigliosa vita che ho”.

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