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Giustizia, sulla presunzione d’innocenza il governo rischia. Ma arriva il “metodo” Cartabia

Il “metodo” Cartabia contro la “voglia d’innocenza” del centrodestra, dei renziani e dell’irriducibile Enrico Costa di Azione che ancora ieri sera diceva: “Non si può dire no a un principio come la presunzione di innocenza. Soprattutto cercando di bloccare gli emendamenti che puntano a inserirla con delle motivazioni inaccettabili, come quella che la legge di delegazione europea non può tornare al Senato”. Quest’ultima è la tesi del ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, di fede M5S, che ormai da 48 ore sta cercando di convincere gli autori degli emendamenti a fare un passo indietro. 

Giustizia, sulla presunzione di innocenza il M5S è solo contro tutti: maggioranza a rischio alla Camera

Ma oggi, alle 13, proprio com’è avvenuto sulla prescrizione, in un vertice tramite call, la Guardasigilli Marta Cartabia – che prima parteciperà al primo incontro al Csm con Mattarella – potrebbe tirar fuori un coniglio dal cilindro e forse sbloccare la situazione. E chiedere che di un principio così importante come quello delle presunzione d’innocenza si discuta nel contenitore giusto. In una delle sue leggi sulla giustizia. È il suo “metodo”, quello di costruire un perimetro nel quale poi inserire le singole tessere, lo stesso che ha utilizzato, appena nominata, nell’ordine del giorno per evitare lo scontro in aula sulla prescrizione, e che adesso potrebbe riproporre anche per questo argomento. Inseriamo il principio approvato in una delibera europea del 2016 – proporrebbe Cartabia – ma facciamolo evitando una forzatura adesso quando la nuova maggioranza non ha ancora perimetrato le sue intenzioni sulla giustizia. Il “metodo” si tradurrebbe, a questo punto, in un rinvio programmato e ragionato dell’intero blocco presunzione d’innocenza. 

Ma la scommessa, almeno fino a ieri sera, era e restava ad alto rischio. Perché agli emendamenti già presentati alla fine di gennaio di Costa e di Forza Italia, si sono aggiunti ieri i nuovi della Lega e della renziana Lucia Annibali. Tutti convinti che sia necessario subito inserire il principio della presunzione di innocenza nella normativa italiana. Costa, pur di vincere la partita, assieme a Riccardo Magi di PiùEuropa, ha presentato anche un mini emendamento, che si limita a citare il “titolo” del principio: inserire “la direttiva Ue 2016/343 del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 marzo 2016 sul rafforzamento di alcuni aspetti della presunzione di innocenza e del diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali”. Un riferimento secco che rinuncia, almeno per il momento, a tutte le altre richieste, dallo stop alle conferenze stampa dei procuratori, all’ordinanza data ai giornalisti, e soprattutto all’obbligo, per ottenere i tabulati dei cellulari, anche del via libera del giudice per le indagini preliminari. Ma anche queste poche righe riporterebbero la legge di delegazione europea di nuovo al Senato. E comunque rappresenterebbero una sconfitta per M5S che vuole stoppare a tutti i costi l’ingresso di questo principio nelle leggi italiane. 



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