Gli irriducibili No Green Pass di Torino: in piazza anche il giorno di Natale

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Da oltre venti sabati il popolo No Vax scende in piazza a Torino, anche se i numeri dei partecipanti si sono ridotti negli ultimi appuntamenti. Non mancheranno nemmeno oggi, sebbene sia Natale.  “Tutti quelli che vorranno potranno dividere una fetta di panettone o pandoro con chiunque  sia in piazza in allegria e solidarietà”, si legge nell’appello lanciato da una parte delle anime dei “No Green Pass Torinese”, quella guidata da Giampiero Alaimo e Serena Tagliaferri.

La diffida a uno dei leader

Non ci sarà nessun corteo ma un presidio fisso in piazza Castello, a partire dalle 16. Fino ad ora non è mai mancato in piazza nemmeno Alex Pinto, diventato ormai uno dei volti più noti del Movimento No Green Pass. A Pinto la Digos di Torino ha notificato in questi giorni un avviso a firma del questore Vincenzo Ciarambino, su proposta della stessa Digos. Pinto è considerato come “referente di un gruppo di  attivisti No Pass non incline al dialogo con le forze dell’ordine e tendente a esasperare i toni della protesta durante i cortei”. Spesso, infatti, anche nei cortei più partecipati ha provato a contestare le indicazioni sul percorso da seguire. È stato lo stesso Pinto a pubblicare il provvedimento del questore su uno dei tanti canali Telegram che animano la protesta contro la carta verde, ricevendone in cambio decine di commenti di solidarietà.

Alessandro Meluzzi 

Legami con Basta dittatura

“Queste manifestazioni rappresentano un pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica per il numero considerevole di partecipanti a una manifestazione non autorizzata – si legge ancora nel provvedimento pubblicato sui social dall’attivista – e costituiscono un rischio per la tutela della salute pubblica”. Il gruppo di Pinto non ha un nome e non ha uno striscione alle manifestazioni, è piuttosto considerato vicino a Rosa Azzolina, attivista No Green Pass finita nell’indagine della Digos e della postale  torinesi in cui sono finite indagate 18 persone in tutt’Italia per i contenuti violenti della Chat telegram Basta Dittatura con l’accusa di istigazione a delinquere e disobbedire alle leggi dello Stato.

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“Pinto, in occasione delle manifestazioni ha adottato una condotta intemperante e provocatoria, tentando, in più circostanze di dirottare una parte dei manifestanti in direzioni diverse da quelle concordate, costituendo un ulteriore pericolo per l’ordine pubblico”, si legge nelle motivazioni dell’avviso. Per quei fatti Pinto è già stato denunciato per resistenza  e multato per non aver rispettato le norme anti-contagio. Il provvedimento del questore è un “invito” a rispettare la legge, ma costituisce un’aggravante in caso di nuove denunce. Quello notificato al leader No Green Pass potrebbe non essere l’unico: gli investigatori non hanno mai smesso di indagare sulle condotte dei partecipanti alle manifestazioni del sabato pomeriggio.

Il video show di Meluzzi

I social, insieme ai canali Telegram restano il principale canale di diffusione delle posizioni No Vax e No Green Pass. I video pubblicati hanno spesso un grande seguito con centinaia di commenti da parte di chi condivide le posizioni contrarie al lasciapassare verde. Tra le tanti voci di questi giorni c’è anche quella  dello psicoterapeuta Alessandro Meluzzi, uno dei tanti medici sospesi dall’ordine dei medici di Torino per essersi rifiutato di fare il vaccino.  Meluzzi è un ospite quasi fisso degli appuntamenti di piazza. Qualche giorno fa ha girato un video da una trattoria di Pieve  a Ranco, in provincia di Arezzo dove si filma seduto a un tavolo fuori con sciarpa e cappotto. “Mangio fuori con la mia famiglia perché non ho la micidiale carta verde, non ho il Super Green pass. Per scelta”, dice il medico mostrando pane, olio e ribollita sul tavolo. “Sono orgoglioso di sentire l’aria forte di Toscana – prosegue -, libera come i lupi del Casentino, libera come i cinghiali, libera come le volpi di questi boschi, libera come i cavalieri che hanno percorso questa terra, perché orgogliosi della nostra libertà”. Meluzzi definisce la situazione attuale “una dittatura nazi-sanitaria”, richiamando lo slogan più gettonato dei contrari al Green Pass.

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